I socialisti chiedono al Consiglio della Magistratura di fare chiarezza sulle accuse al giudice e, se fossero confermate, auspicano un passo indietro
Il Partito socialista Ticino invita il Consiglio della Magistratura a "fare rapidamente chiarezza sui presunti comportamenti inaccettabili" attribuiti al presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani. Lo scrive il partito in un comunicato odierno condannando "con fermezza qualsiasi atteggiamento sessista e di mobbing".
Per i socialisti quanto riportato circa i presunti episodi di mobbing e molestie sessuali "è l’ennesimo episodio di problematiche inaccettabili all’interno del Tribunale penale cantonale e più in generale del sistema giudiziario ticinese. Episodi simili mettono in cattiva luce la giustizia e le istituzioni ticinesi, incrinando la fiducia della cittadinanza nei confronti dello Stato".
Il Ps Ticino ritiene che, nel caso i comportamenti del giudice Ermani e in particolare l'invio della fotografia inappropriata di cui abbiamo riferito fossero confermati, un passo indietro sia "inevitabile", ritenendo "un passo dovuto" un’autosospensione del diretto interessato o una decisione di sospensione da parte del Consiglio della Magistratura. "Fermo restando – affermano i socialisti – che non tocca alla politica esprimersi sulla gestione del personale giudiziario per non ledere l’indipendenza istituzionale e la separazione dei poteri".
"Lo Stato – prosegue il comunicato – ha il compito di agire in maniera esemplare per garantire a tutte le sue collaboratrici e ai suoi collaboratori un ambiente di lavoro sicuro, stimolante e rispettoso della dignità".
Per il Ps Ticino esiste "un problema strutturale nella giustizia ticinese", reso evidente dal susseguirsi nel corso degli ultimi anni "di episodi deplorevoli riportati dai media e di difficoltà nel processo di nomina da parte del Gran Consiglio".
Oltre a fare chiarezza sull’episodio puntuale, il Ps Ticino "invita il Dipartimento delle Istituzioni, la Commissione Giustizia e Diritti, e il Consiglio della magistratura a creare un task force che valuti soluzioni per questa grave problematica istituzionale".