L’ottimo momento di forma dei bianconeri, reduci da tre successi consecutivi in campionato, fa sperare in un finale di stagione foriero di soddisfazioni
Il largo e convincente successo di sabato sera sul Grasshopper, che ha issato gli uomini di Croci-Torti al secondo posto di un campionato ormai vinto ufficialmente dallo Young Boys, è il miglior viatico per un finale di stagione che davvero potrebbe riservare grandi soddisfazioni per il club sottocenerino e per i suoi tifosi. La classifica, certo, è ancora cortissima: il Lugano, a cinque giornate dal termine, vanta un solo punticino di vantaggio su Lucerna e Servette, quattro sul Basilea e sei sulle Cavallette. I giochi, insomma, sono ancora tutti da decidere, ma le tre zampate consecutive (9 punti) sferrate in questi ultimi turni – condite da un eccellente saldo fra reti segnate e incassate (9 a 2) – sono senz’altro un segnale forte lanciato da capitan Sabbatini e compagni a tutte le squadre rivali.
La piazza d’onore in campionato, dovesse essere mantenuta fino alla fine, significherebbe accesso ai preliminari di Champions League, competizione che porta in dote – oltre a un innegabile prestigio – pure un po’ di introiti garantiti, che non fanno mai male e che, anzi, darebbero una mano nella gestione fin qui saggia ed equilibratissima esercitata dalla dirigenza. Gli ultimi impegni di Super League, dunque, andranno affrontati col massimo impegno e col focus puntato verso il mantenimento del secondo posto appena conquistato. Se poi questo obiettivo dovesse sfuggire, non sarebbero da buttar via nemmeno il terzo o il quarto gradino del podio, che garantirebbero comunque il lasciapassare per l’Europa, dato che sono sinonimi di visto per i preliminari di Conference League. Chiudere il torneo fuori dalle prime quattro – benché il rischio ci sia, data appunto la classifica cortissima – sarebbe davvero un peccato, oltre che una frustrazione dopo questa bella serie di successi che fa dei bianconeri la squadra più in forma della primavera.
La qualità del gioco è andata costantemente in crescendo negli ultimi mesi, ma ora – a differenza di quanto avveniva fino a poche settimane fa – insieme alle prestazioni arrivano pure quelle vittorie che troppe volte, per vari motivi, alla truppa del Crus erano sfuggite, obbligando tutti ad accontentarsi di un numero fin troppo grande di pareggi. A mancare, già dalle primissime giornate di campionato la scorsa estate, è stata soprattutto la possibilità di scendere in campo con tutti i giocatori disponibili: i moltissimi infortuni, infatti, hanno obbligato il tecnico momò ad approntare ogni volta formazioni d’emergenza. Un handicap che, da una parte, ha impedito la creazione di quella che una volta si chiamava formazione tipo – e qualche vittoria è probabilmente sfumata proprio per una certa mancanza di automatismi, specie in difesa –, ma dall’altra ha dato modo a ogni giocatore di sentirsi importante, perché occasioni di mettersi in mostra, per forza di cose, ce ne sono state davvero per tutti. E il gruppo – a livello di compattezza – ne ha tratto beneficio.
Lo si è visto bene nel corso delle ultime gare di campionato, in cui ad emergere – oltre alla brillantezza di una manovra mandata sempre più a memoria – sono stati proprio il carattere e lo spirito di sacrificio. E ora, alla vigilia delle fasi più calde della stagione, le risorse tecniche e umane a disposizione dell’allenatore bianconero – con l’infermeria che si sta finalmente svuotando – sono proprio ciò che serve per consolidare il secondo posto.
A far sognare ancor di più squadra, staff e tifosi – ad ogni modo – è ovviamente la Coppa Svizzera, trofeo conquistato la scorsa primavera e difeso fin qui nel migliore dei modi. Certo, a cercare di strapparlo ai sottocenerini nella finale del 4 giugno ci sarà l’avversario peggiore possibile, cioè quello Young Boys che ha ammazzato la Super League e che per giunta, nell’atto conclusivo, godrà – oltre che del favore dei pronostici – pure del fattore campo, visto che teatro della sfida sarà proprio il Wankdorf, casa dei gialloneri. I giochi però restano aperti, molto più di quel che si possa pensare: il feeling di Croci-Torti e di tutti i bianconeri con la Coppa è infatti andato ulteriormente cristallizzandosi, e lo stesso succede ai tifosi del Lugano, che nella primissima fase della prevendita dei biglietti per la finale hanno già staccato gran parte dei quasi 10mila tagliandi riservati al club ticinese. Il tasso tecnico dei bernesi è certo superiore, ma nelle gare secche non sempre vince il più forte. E se in questo mese continuerà il momento magico di Amoura, Aliseda, Espinoza e del resto della truppa, le chance per giocarsela alla pari ci saranno eccome.