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Lugano, Arcobello fa ammenda. ‘Adesso però usciamone’

Dopo la sconfitta frustrante di Langnau, lo statunitense lancia il terzo derby: ‘So bene che da me ci si aspetta di più e me ne assumo le responsabilità’

A Langnau partita compromessa nel finale
(Keystone)
22 dicembre 2024
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È il momento della verità per il Lugano. Che si presenta al terzo derby stagionale, il numero 258 assoluto, come una matricola al cospetto della prova di maturità. Non senza punti interrogativi – e sono parecchi quelli che porta con sé la vigilia della ‘stracantonale’ con l’Ambrì Piotta – in un momento in cui la squadra di Luca Gianinazzi ha più dubbi che certezze, ma che, al di là di tutto, nelle ultime partite qualche segnale incoraggiante rispetto a come si erano messe le cose in una fine di autunno da incubo lo si è pur visto. Anche a Langnau, dove malgrado la sconfitta – l’ennesima di una stagione che lontano dalle mura amiche si sta rivelando assai avara di soddisfazioni – i bianconeri hanno comunque dato importanti segni di vita. «Ma non a sufficienza per domare il Langnau, e questo è parecchio frustrante – ammette con amarezza Mark Arcobello –. Frustrante e duro da digerire, se si pensa che per buona parte della partita avevamo la situazione sotto controllo. Ancora a poco dalla sirena, ma poi ce la siamo fatta sfuggire di mano. Abbiamo offerto loro le ultime due reti su un piatto d’argento e così ancora una volta ce ne torniamo a casa a mani vuote. La colpa, in fondo, è solo nostra; dobbiamo imparare a gestire meglio queste situazioni». Esercizio in cui i bianconeri erano riusciti decisamente meglio appena ventiquattro ore prima, quando alla Cornèr Arena erano riusciti a domare lo Zugo al termine di una partita tutta in crescendo, forzando la decisione nel terzo tempo, quello che al tirar delle somme è risultato loro fatale alla Emmentaler Arena. «Quella di venerdì non era stata nemmeno lei una partita ‘pulita’, senza cioè errori, perché sull’arco di sessanta minuti bene o male qualche scivolone capita sempre, ma eravamo riusciti a contenerne le conseguenze. Stavolta, contro il Langnau, ogni esitazione l’abbiamo pagata a caro prezzo: soprattutto sul piano difensivo, la nostra è stata una partita tutt’altro che perfetta. E nemmeno davanti siamo riusciti a far funzionare le cose come volevamo, penso in particolare al powerplay. Di questo mi assumo tutte le mie responsabilità: malgrado i nostri sforzi, il mio blocco non rende come dovrebbe, e sono perfettamente consapevole che da noi e da me ci si aspetti di più».

Dal weekend che introduce il derby prenatalizio il Lugano se n’è dunque uscito con tre punti su sei, un bottino che non soddisfa per nulla il 36enne del Connecticut: «No, no, assolutamente: non possiamo sentirci contenti per aver raccolto tre punti in due partite. Specialmente se pensiamo a come ci sono sfuggiti di mano quelli di Langnau, dove, come detto, avevamo le redini della partita nelle nostre mani e siamo riusciti a perderla. Inutile girarci attorno, ora come ora, contro ogni squadra partiamo nel ruolo di sfavoriti: ammettiamolo, non è una bella situazione, ragion per cui dobbiamo lavorare sodo per tornare a fare punti con una certa regolarità e toglierci il più in fretta possibile da questa scomoda situazione».

L’occasione per (ri)fare un passo nella direzione giusta, e smuovere la sua classifica, il Lugano ce l’avrà già stasera contro l’Ambrì Piotta: «Cercheremo di far tesoro degli errori commessi contro il Langnau per evitare di commetterli ancora. Questo è il nostro ultimo impegno prima di Natale e del 2024, ragion per cui ora ci focalizziamo su questo, con l’obiettivo di vincerlo in modo da poter passare la pausa delle festività in modo un po’ più sereno».

Il derby sotto l’albero di Natale rende ancora più particolare la posta in palio stasera... «Considerato come si sono messe le cose, ogni punto per noi a questo punto è fondamentale. Poi, beh, ovviamente il fatto che i prossimi tre in palio siano quelli di un derby, dove devi tenere in considerazione anche l’aspetto emotivo, rende il tutto ancora più speciale. Al di là di tutto, resta una partita come le altre, che in più avremo il vantaggio di giocare davanti al nostro pubblico, ragion per cui dovremo fare di tutto per vincerla».

Alla sua quinta stagione con la maglia del Lugano, Mark Arcobello di derby ne ha già disputati diversi: che sensazioni ti danno queste partite? «In Ticino il derby è parecchio sentito, e per questo per un giocatore sono sfide particolari e divertenti. Specie davanti al tuo pubblico, dove senti il calore dei tifosi che ti spinge. Gli stimoli, poi, in queste partite non mancano, per cui devi essere pronto per fornire la tua miglior prestazione possibile».

A esprimersi sull’importanza di questo terzo derby stagionale, in questo delicato momento del Lugano, è anche coach Gianinazzi: «Il derby è sempre una partita speciale, inutile negarlo. È vero che, come in qualsiasi altra sfida di regular season, in palio restano 3, ma emozionalmente è sempre una partita diversa dalle altre. Non andremo sul ghiaccio con lo slancio derivante da un weekend chiuso con due successi, ma porteremo in pista la rabbia agonistica ereditata dalla sconfitta di Langnau, perché questa sconfitta, inutile girarci attorno, brucia parecchio. Se guardo all’andamento della partita nel suo complesso, avremmo dovuto averla in controllo, ma al tirar delle somme, guardando al risultato finale, così non è stato. E questo mi fa arrabbiare, in particolare per come abbiamo gestito il terzo tempo. Per come si erano messe le cose, da Langnau avremmo dovuto portare a casa tre punti, e invece siamo riusciti a trovare il modo di perdere la partita. Quando hai i numeri a tuo favore, ma poi butti tutto alle ortiche non puoi non provare rabbia». Sul dove debbano essere cercate le cause di questo insuccesso, il coach bianconero ha le idee chiare: «Non siamo stati sufficientemente grintosi a zona difensiva. Per lunghi tratti, per qualità della prestazione, contro il Langnau la squadra si è espressa come il giorno prima, quando alla Cornèr Arena avevamo sopraffatto lo Zugo, ma non siamo riusciti a farlo fino alla fine, e se non riesci a portare a casa queste partite ti fai male da solo. Se non sei in grado di subire non più di due gol in una partita come quella di sabato a Langnau, non puoi sperare di vincere le partite, e questo è appunto il nostro limite attuale».

A conti fatti, per il Lugano a introdurre il derby numero 230 del massimo campionato è stato un weekend in chiaroscuro. «In generale, il weekend che ci siamo appena lasciati alle spalle ha fornito alcune buone risposte. Soprattutto sul piano dell’atteggiamento: mi è particolarmente piaciuta l’attitudine mostrata venerdì contro lo Zugo. Anche a Langnau per gran parte della partita abbiamo mostrato lo spirito giusto, bloccando parecchi tiri avversari. La volontà di uscire da questa impasse non manca, e questo è un buon punto ad cui (ri)partire. Fermo restando che puoi metterci tutta la volontà di questo mondo, ma se in zona difensiva non vinci i tuoi uno contro uno, non vai molto lontano...».