laR+ Lettere dei lettori

Quo vadis Ticino?

Dove vai o Ticino?

Mi ricordo una Lugano piena di vita, l'acqua del lago ricca di pesci che noi ragazzi ammiravano aspettando il tram. Le panchine primaverili ed estive affollate di turisti, il parco rigurgitante visitatori, alberghi e ristoranti a pieno regime, bar frequentati e allegri. Gente a spasso la sera per le vie della città, un via vai di auto e mezzi pubblici: una città viva! Lo stesso discorso per le altre cittadine ticinesi ma anche per i paesi di valle e la gente che vi abitava. Adesso, caro Ticino, tolti i rumori e il caos stradale, considerate le città vuote di sera e di notte, le valli dimenticate da chi non le avrebbe mai dovute dimenticare, i cimiteri della campagna e le luci che rischiarano il nulla... che ti resta di veramente vivo? Cosa hai conservato del passato oltre a qualche museo e monumento storico da esibire a turisti nostalgici o di facili impressioni?

Chi e che cosa hai preso dal mondo facendone un uso appropriato e creativo? Chi e che cosa hai dato al mondo con gli stessi intendimenti? Che cosa direbbe il Piano di Magadino se potesse parlare? Che direbbe la natura delle valli e il cielo sopra il cantone se avessero la possibilità di dire la loro? Cosa direbbero gli avi dei ticinesi attuali se tornassero (a volte ritornano) e osservassero la realtà attuale del cantone? Se fossi in qualche modo responsabile di quanto detto me ne vergognerei, ma io mi limito a supportare e, spesso a sopportare.