È recente la notizia che lo stadio di Lugano verrebbe ridimensionato con una capienza di soli 8’000 posti in luogo dei 10’000 previsti.
Il citato ridimensionamento appare essere in contrasto con la stessa volontà politica a suo tempo espressa di voler avere uno stadio degno di una città di 70’000 abitanti e atto ad ospitare anche partite di alto livello, se non addirittura internazionali.
Se paragonata alla capienza degli stadi svizzeri delle città che hanno squadre di massima lega, abbiamo i seguenti riscontri di posti: Ginevra (Servette) 30’000, San Gallo 19’500, Neuchâtel 12’000, Lucerna 16’800, Thun 10’000, Losanna 12’500, Winterthur 8’500.
È evidente che 8’000 posti corrispondono alla capienza degli stadi più piccoli in Svizzera e certo in contrasto con i declamati intenti politici a suo tempo sbandierati per far approvare il progetto, che è stato anche approvato in votazione popolare.
Da sempre era infatti previsto uno stadio di categoria A o A+ con almeno 10’000 posti per essere conformi alle direttive sullo standard degli stadi delle competizioni di Super League (categoria A) (conferenza stampa Città di Lugano 12.10.2017 – per il credito di progettazione si optava esplicitamente per uno “stadio con requisiti di categoria A e A+ della Swiss Football League, super League e Uefa”).
La riduzione a soli 8’000 posti può addirittura comportare l’esclusione da diverse competizioni Uefa che richiedono stadi di almeno 10’000 posti. V’è da chiedersi se i promotori della riduzione ne siano coscienti.
Il cambiamento di rotta politica non è altro che la dimostrazione dell’inaffidabilità della politica luganese e dell’incapacità gestionale del nostro Municipio, che modifica le proprie decisioni ad ogni piè sospinto e senza curarsi della volontà popolare.
Chi ha votato a favore di un progetto di stadio che era previsto per 10’000 posti non può che sentirsi tradito, e la decisione recente dimostra come l’autorità politica faccia strame della volontà popolare, ed è quindi ovvio che quest’atteggiamento dei politici si tramuta poi nell’assenteismo e favorisce la crescita delle schede senza intestazione. Il vicesindaco, esponente del Plr, era in prima linea a difendere il progetto da 10’000 posti ed ora è in prima linea a proporre la riduzione a 8’000, e il suo partito che ha sostenuto il progetto del Pse in votazione popolare non fa una piega e lascia che l’esecutivo spenda milioni per uno stadietto da provincia. Ciò che fa specie è che nessun partito abbia reagito all’idea di ridurre i posti allo stadio del 20%, ma i costi rimarranno certo quelli previsti, se poi non superati, e non ridotti del 20%.
Evviva la coerenza e la credibilità di persone e partiti.