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La giustizia è politica?

Il ritrovo. Tra amici. In un luogo che è interessante e tanto altro. Che li ha interessati (gli amici). E sul quale e dal quale pende la storia, quella ormai dimenticata, e un progetto anche quello sparito in qualche cassetto. Il ritrovo sarà dunque sull’Isola di Brissago. Le Isole di Brissago che hanno appena aperto la stagione alla fioritura per cui vale la pena approfittarne. Riscoprire il luogo. Con gli amici patiti di paesaggio e natura. Per questo l’Isola è ideale. Chissà, domando, se l’Hotel Villa Emden (mi) riserva le camere per un soggiorno di 3/4 giorni per cinque persone? E se (mi) riceve in pompa magna i miei amici? In fondo, penso, ho frenato l’afflusso di centinaia di turisti che sarebbero sbarcati (pardon avrebbero camminato sull’autostrada chiamata sentiero per arrivarci a piedi) sull’isola creando qualche piccolo scompenso, non molto difficile da immaginare. Per questo penso di sì: mi avrebbe accolto in pompa magna. Potrebbe però anche mandarmi al diavolo per aver perso clientela à gogo. Rido. Sorrido, anzi. Le isole di Brissago hanno aperto la stagione senza grandi novità. Ripenso al progetto “passerella”. Era giusto? Cosa era giusto ? Il mio frenare (un progetto assurdo per me) o realizzare un progetto che avrebbe soffocato e sommerso l’isola? Dove sta la ragione? E, dopo più di quattro anni, quale fine ha fatto il progetto che avrebbe collegato con un “sentiero escursionistico” Ascona con l’isola per portarvi migliaia di turisti? Anni passati in silenzio, senza informazioni sull’andamento del progetto, senza risposte ai ricorsi inoltrati (al mio almeno) che giacciono nelle camere del Tribunale Cantonale Amministrativo (immagino). Quello stesso Tribunale che per la ricevibilità del ricorso (il mio) chiede 1'000 fr. quale pagamento delle spese. Per questo mi piacerebbe sapere cosa ne è del progetto “passerella”. Mi piacerebbe avere risposta al mio ricorso del 15.04.2019. E poi, mi domando: chi deve “giudicare” e chi deve darti torto o ragione? E perché resta tutto nel cassetto? I temi come quelli che concernono la pianificazione che hanno influenza generale sulla popolazione ed effetti sul territorio, hanno carattere prettamente politico. E la democrazia, il sistema istituzionale, permette per legge al cittadino di intervenire sulle proposte messe in consultazione o pubblicate: è la partecipazione, e questo ai diversi livelli istituzionali. Le leggi prevedono pure che quanto viene dall’esercizio di partecipazione venga preso in considerazione. Ora vengo ai dubbi sul significato, sul valore, del diritto di fare osservazioni e di ricorso. E domando: perché il Tribunale sembra restio a prendere posizione? Se il diritto di ricorso è da intendere come diritto di portata generale (che prelude alla partecipazione democratica) e non già per sottoporre a “processo” il cittadino che osa fare un ricorso su un oggetto di interesse generale e non personale, è piuttosto una possibilità data alla popolazione di far parte, di proporre, di essere ascoltato e ricevere risposte, e non tanto per ottenere un giudizio. Così si può capire come il Tribunale stia fermo, in aspettativa. Di cosa? Intravedo che, in fondo, le decisioni da prendere e i giudizi da esprimere su quanto proposto dall’esercizio dei diritti assumono significato politico. E per questo il Tribunale si tira in disparte. Giustamente, penso. Perché la giustizia non deve essere politica.