Il punto della situazione in un nuovo incontro tecnico: restano criticità al Pian di Peccia dove le comunicazioni sono ancora interrotte
Sono trascorse 38 ore dalla pioggia scesa con violenza sulla Vallemaggia nella notte fra sabato e domenica, acqua e fango che hanno provocato tre morti.
Nel pomeriggio di lunedì un nuovo punto informativo ha permesso di conoscere lo stato della situazione, ancora alquanto precaria. A confermarlo il capitano della Polizia cantonale Antonio Ciocco: «Oggi sono stati predisposti ulteriori sopralluoghi lungo i corsi d'acqua. Per quanto riguarda la frana di Fontana posso dire che le ricerche manuali e visive sono concluse. Bisognerà ora procedere ad altre tecniche di ricerca per rimuovere tutto il materiale. Continua in questo senso l'attività del call center, dove abbiamo registrato un’importante richiesta da parte soprattutto di germanofoni. Non c'è per ora un controllo istituzionale fra chi abita in valle e chi no. A fronte dei primi censimenti con le autorità comunali, continuiamo perciò a tenere in considerazione che vi potrebbero essere altre persone disperse».
Una situazione che ha comportato, in valle, una diversa reazione nei diversi hotspot allestiti in più punti e che hanno dovuto confrontarsi con la richiesta della popolazione di stare in valle e di coloro che diversamente volevano essere evacuati.
Federico Chiesa, capoufficio della Sezione del militare e protezione della popolazione, ha fatto sapere della distribuzione di acqua potabile fin dalle prime ore di lunedì nelle diverse frazioni: «Abbiamo poi proceduto a ulteriori evacuazioni, anche per via aerea, e riportando a valle una dozzina di escursionisti presenti in capanne e rifugi. Per quanto riguarda il ponte temporaneo non possiamo dare una data prima di giovedì».
A essere ferite sono state infatti le vie di comunicazione. Fabio Piazzini, dei Servizi di manutenzione stradale, ha parlato di diversi fronti di strada cantonale resi inagibili, oltre al ponte stesso: «Al lavoro una ventina di operai più personale proprio. Stiamo verificando soprattutto lo stato strutturale di alcuni ponti a monte di Bignasco e impegnandoci per ripristinare una serie di vie di transito in particolare per i mezzi d'emergenza. Stiamo lavorando, per la precisione, su tre fronti: la messa in sicurezza per gli spostamenti dei cittadini, il potenziamento del percorso ciclopedonale e la demolizione del vecchio ponte crollato e la sua prossima ricostruzione su cui sono in atto ancora alcuni accertamenti e valutazioni».
Infine, a prendere la parola, è stato Pietro Nizzola, direttore della Sopracenerina, che ha accusato in seguito all'alluvione diversi problemi, soprattutto in Val Maggia dove tali criticità persistono, in particolare nei pressi di Peccia: «Ieri abbiamo cercato di alimentare l'alta valle fino a Broglio con un cavo d'emergenza di 500 metri. Oggi abbiamo garantito il passaggio del fiume tra Broglio e Prato Sornico. Luogo critico, come detto, il Pian di Peccia dove la via elettrica è praticamente ancora inesistente. Oltre alle difficoltà nel raggiungere Sant'Antonio».