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In centinaia da evacuare: ‘Non si escludono altre vittime’

La conferenza stampa tecnica mette in luce le criticità che sta vivendo la Vallemaggia. Il messaggio del vescovo Alain de Raemy.

Anche i cani per fiutare le tracce dei dispersi
(Ti-Press)
30 giugno 2024
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Strade erose, importanti scoscendimenti, collegamenti compromessi non solo in termini di rete elettrica, ma anche di acque e di comunicazioni viarie, senza dimenticare le tre vittime accertate e la persona dispersa.

Resta alquanto critica dunque la situazione in Vallemaggia, rotta in due dal maltempo che nella notte fra sabato e domenica si è abbattuto sulla regione provocando cedimenti del ponte di Visletto e di altri ponti in sasso.

Un territorio molto ampio, si parla nell'ordine di diversi chilometri, che ha portato il capitano della Polizia cantonale Antonio Ciocco a non escludere altre vittime.

Preziosi i fronti che sono stati allestiti per portare in salvo, per ora, le 400 persone evacuate, dall'impianto organizzato ad Ascona, alla scuola di Aurigeno, fino al Centro sportivo di Tenero.

Importante l'impegno della Protezione civile ticinese, affiancata da una ventina di pompieri, 15 pattuglie della Polizia cantonale e comunali, 15 operatori del 144 e 4 elicotteri della Rega.

Per il geologo Stefano Daverio sono state le precipitazioni a carattere temporalesco, preannunciato sabato con grado 4, scagliatesi sul nord-ovest del Ticino, e in particolare sull'asse Cevio-Airolo, dove l'intensità della pioggia è stata molto elevata: «Si tratta di processi idraulici o idrogeologici, che hanno toccato la Maggia con fenomeni di esondazione e di erosione di sponda, ma che hanno toccato anche i riali laterali con diversi materiali detritici trasportati. La combinazione pioggia e conformazione del territorio hanno scatenato quanto poi avvenuto, in un territorio già di per sé abituato a supportare questi carichi d'acqua ma non evidentemente in questo caso. Le pendenze medie sono del resto molte elevate e il tempo che ci mette l'acqua a ruscellare è molto breve, con aumenti repentini dei corsi d'acqua prima nei riali laterali e poi in quelli principali».

Ora, hanno spiegato nella conferenza stampa, si tratta di verificare i pericoli latenti del post evento.

Il messaggio dell'Amminsitratore apostolico

Monsignor Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, ha inviato un messaggio alle popolazioni colpite: “Carissime e carissimi tutti, ho appreso con grande dispiacere della difficile situazione in alta Valle Maggia. Voglio esprimere a tutta la popolazione e alle persone particolarmente colpite dai disagi la mia vicinanza. Ringrazio tutte le autorità, le forze di pronto intervento e le persone che in queste ore stanno lavorando senza tregua, garantendo tutto il supporto necessario, sia tecnico che umano, con la loro presenza e solidarietà. Appena mi sarà possibile, farò visita nelle zone colpite! Sono vicino a tutti nella preghiera, con un ricordo particolare per le vittime e i loro familiari”.