Bellinzonese

Matteo Pronzini prosciolto dall’accusa di ingiuria

Per la Pretura penale la frase rivolta al Municipio durante una seduta del Consiglio comunale non configura un reato penale

Matteo Pronzini (a destra) con il suo legale Luca Allidi
(Ti-Press)
17 ottobre 2024
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“I parenti degli ospiti deceduti hanno il diritto di elaborare il lutto e non di dover venire a conoscenza che il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie d’intimidazioni di stampo mafioso”. Una frase, indirizzata a Mario Branda e compagni durante una seduta del Legislativo, che non costa la condanna per ingiuria al consigliere comunale Mps Matteo Pronzini, che poco fa, nell’aula della Pretura penale di Bellinzona, ha ascoltato la lettura della sentenza da parte della giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti: «Quello di Pronzini è stato un intervento orale, fatto quasi a caldo, in reazione alla decisione del Municipio, appresa due giorni prima, di ricorrere al Tribunale federale. È evidente – ha proseguito – che l'intervento si inserisce in un contesto squisitamente politico, su un tema delicato sul quale si discuteva da diversi mesi. Ribadito che eravamo nell’ambito della discussione politica, non si vede come i municipali possano essersi sentiti offesi come esseri umani». Per la Corte, dunque, all’affermazione di Pronzini sull'asserito agire intimidatorio del Municipio va attribuita «una connotazione iperbolica». Con il suo intervento, ha proseguito la giudice, il consigliere comunale ha voluto criticare la scelta del Municipio di ricorrere al Tf contro i servizi della Rsi (nonostante i due ricorsi respinti in prima e seconda istanza), volendo intendere che l'Esecutivo era intenzionato a mettere a tacere la stampa, manifestando così parzialità nei confronti dei vertici della casa anziani di Sementina, senza tener conto del dolore dei famigliari delle vittime. Al termine della lettura della sentenza, la giudice ha tuttavia invitato Pronzini a ponderare con più attenzione le sue parole in futuro.

Il consigliere comunale è quindi stato prosciolto dal reato di ingiuria, che se configurato lo avrebbe condannato a una pena pecuniaria di 4’000 franchi sospesa con la condizionale per un periodo di due anni. La vicenda, ricordiamo, risale al settembre 2021 quando il consigliere comunale del Movimento per il socialismo (Mps), intervenendo durante la seduta di Legislativo sul caso dei decessi per Covid alla casa anziani di Sementina, aveva proferito la frase in questione all’indirizzo del Municipio di Bellinzona per il ricorso interposto al Tribunale federale contro i servizi mandati in onda dalla Rsi.

La sentenza si allinea alle considerazioni formulate in mattinata dal legale del consigliere comunale, avvocato Luca Allidi, il quale aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito. Dal canto loro, sia il procuratore pubblico Roberto Ruggeri sia il patrocinatore del Municipio, avvocato Andrea Bersani, si sono battuti per la conferma del decreto d'accusa.