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L’Mps lancia un appello per sostenere Pronzini presto a processo

Il Municipio di Bellinzona lo aveva querelato per le sue parole sui decessi in casa anziani. Il 17 ottobre sarà giudicato in pretura penale

Matteo Pronzini
(Ti-Press)
22 settembre 2024
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Il consigliere comunale di Bellinzona Matteo Pronzini (Mps) giovedì 17 ottobre comparirà davanti alla Pretura penale per rispondere del reato di ingiuria. Il procuratore pubblico Roberto Ruggeri al termine dell’inchiesta scattata a seguito di una denuncia presentata dal Municipio ha firmato un decreto d’accusa col quale propone una multa di 4’000 franchi (20 aliquote giornaliere) e l’iscrizione al casellario giudiziario per un periodo di dieci anni dalla condanna, cui si aggiungono 3’500 franchi che l’esecutivo cittadino, accusatore privato, chiede quale risarcimento civile. Decreto che Pronzini ha impugnato, accettando così di sottoporsi al processo durante il quale cercherà di farsi scagionare. In vista dell’udienza l’Mps lancia un appello per sostenere il proprio rappresentante storico. Chi desiderasse aderire può inviare la propria adesione scrivendo a mps.ti@bluewin.ch indicando nome, cognome e comune di domicilio. L’Mps aggiunge che è possibile sostenere Pronzini anche finanziariamente versando un contributo per le spese giudiziarie e per la sua difesa processuale. IBAN CH83 0900 0000 6511 3472 3 intestato a: Solidarietà-MPS - 6500 Bellinzona.

Pronzini era stato querelato dal Municipio per una frase pronunciata durante la seduta del 20 settembre 2021 in occasione di un dibattito sul sensibile tema dei 22 decessi per Covid alla Casa anziani di Sementina. Durante la seduta Pronzini si era espresso in maniera critica sul ricorso interposto dal Municipio al Tribunale federale contro i servizi mandati in onda dalla ‘Rsi’ relativi alla casa anziani. I parenti degli ospiti deceduti, aveva affermato a un certo punto il consigliere comunale, “hanno il diritto di elaborare il loro lutto e non di dover venire a conoscenza che il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie d’intimidazioni di stampo mafioso. Con questo ricorso i sette municipali si assumono la responsabilità politica e morale dei morti; il problema è che la fanno assumere alla cittadinanza”. Un’espressione evidentemente non piaciuta all’Esecutivo, che aveva ritenuto di dover sottoporla al giudizio dell’autorità penale tramite una querela.

Denuncia sulla base della quale il pp Ruggieri aveva aperto un’inchiesta per diffamazione, calunnia e ingiuria. “Come sempre un linguaggio ingiurioso e insultante, come se non fosse possibile discutere anche di questioni politiche, magari anche delicate, con toni che siano minimamente adeguati a quest’aula – aveva replicato durante la seduta il sindaco Mario Branda –. È questa la grammatica ed è questa la cultura politica che esprime Pronzini. Non mi sento e non ci sentiamo di condividerla, anche se è più o meno libero di dire ciò che vuole nei limiti che sono dettati dalla legge e dal Codice penale. Accusare qualcuno di comportamenti di stampo mafioso, evidentemente lo capisce anche chi magari non ha studiato Diritto per troppi semestri, va oltre questo limite”.