Contro il Kloten, l’Ambrì ritrova vittoria e sorriso. Pestoni: ‘Ma ha ragione Cereda: quando l’avversario è in ginocchio devi dargli il colpo di grazia’
Ambrì – La porta dello spogliatoio è socchiusa, ma nel lungo corridoio che attraversa il seminterrato della Gottardo Arena pare di trovarsi davanti all’entrata di una discoteca. Nell’occasione il ‘deejay’ è Tommaso De Luca, dice chi la sa lunga, mentre nell’atrio è un viavai di facce sorridenti, o quantomeno rilassate. «Era importante riuscire a conquistare il primo successo della stagione – spiega Inti Pestoni –. Fa bene al morale, fa ambiente (aggiunge, indicando lo spogliatoio in lontananza, ndr), puoi mettere musica e divertirti, e credo sia questo l’importante». Anche perché, prima di dover arrivare ai rigori con il Kloten, l’Ambrì era già stato costretto ad andare altre due volte oltre il sessantesimo, contro Rapperswil e Zurigo, e in entrambi i casi era finita malamente. «Ho subito pensato: ‘oh no, siamo ancora qui a lottare a cinque minuti dalla fine’ – aggiunge l’attaccante numero 18 –. È stato un colpo duro il pareggio del Kloten, ma abbiamo saputo reagire molto bene». Neanche a farlo apposta, il 2-2 a firma Sami Niku, estroso difensore finlandese che nell’occasione s’è invero trovato la strada spianata verso Juvonen, è arrivato soli venti secondi dopo il timeout chiesto da Cereda... «Luca ha deciso di intervenire perché stavamo rischiando un po‘ troppo». Cosa che, del resto, era già successa nel periodo centrale, quando gli zurighesi avevano spinto come matti, aiutati da un Ambrì che non aveva saputo continuare sullo slancio, mettendo in pista la stessa energia del primo tempo. «Ce l’ha detto anche Luca (Cereda, ndr) nello spogliatoio: quando ti ritrovi davanti a un avversario in ginocchio devi riuscire a dargli il colpo di grazia, perché potrebbe bastare anche un gol casuale per riaprire del tutto la partita». Infatti è proprio ciò che è capitato sabato, con la prima rete degli Aviatori, di Nicholas Steiner al 44’38’’, arrivata proprio dal nulla.
Se i due punti di sabato sono la buona notizia del weekend, quella cattiva è che in due giorni Luca Cereda ha perso due uomini uno dopo l’altro, visto che alla defezione di Pezzullo s’è aggiunta quella di Maillet. «Nel caso di Philippe, non sappiamo ancora di cosa si tratti – spiega Luca Cereda –. Anche lui, come Rocco, s’era fatto male venerdì a Zurigo, a causa di una botta durante la partita e contro il Kloten non era abbastanza in forma per giocare. Nelle prossime ore ne sapremo di più, sperando che non sia niente di grave». A Zurigo, in ogni caso, Maillet aveva stretto i denti, tanto da essere ancora in pista nell’ultimissimo cambio della partita. «Ma ce ne sono tanti altri che hanno stretto i denti, anche sabato, ve lo posso assicurare – aggiunge il coach biancoblù –. Quando sei in pista c’è l’adrenalina, i muscoli sono caldi e le problematiche le avverti meno: il giorno dopo invece, quando ti alzi al mattino, le senti bene (sorride, ndr)».
Con una rosa piuttosto ampia, anche solo pensando agli otto stranieri, nonostante l’assenza di quattro titolari, visto che mancano all’appello anche Kostner e Douay, il vantaggio per l’Ambrì è quello di avere comunque delle opzioni. «Tutti ci daranno un colpo di mano: è importante che ciascuno senta di far parte di questo gruppo e che tutti accettino le decisioni che prendiamo. In altre parole, ogni sera – sempre che siano tutti in salute – ci saranno due stranieri che dovranno accomodarsi in tribuna, e i due che non giocheranno naturalmente non saranno contenti. Tuttavia la situazione è quella: dobbiamo pensare al bene della squadra, prima o poi la chance arriverà per tutti».
Ad esempio, anche per quel Simone Terraneo lasciato ai margini delle prime due partite contro Rapperswil e Zurigo, salvo poi essere schierato quale settimo difensore sabato (poco più di nove minuti di ghiaccio in totale), promosso nel lineup dall’assenza di Pezzullo. «Ma non è che non l’avevamo schierato perché avesse qualcosa che gli mancava, semplicemente il motivo è che gli altri avevano fatto bene nel mese d’agosto – rivela Cereda –. Contro il Kloten Simone ha fatto bene, trovo che ha lavorato in maniera pulita, giocando in maniera semplice e veloce. Non ha voluto strafare insomma, e questo è molto positivo, perché ogni tanto i giovani hanno la smania di fare dei passi avanti, quando invece spesso e volentieri la ricetta giusta per diventare un giocatore importante è riuscire a trovare la stabilità, e in maniera molto costante, nei progressi già compiuti la stagione prima».