La primavera quest'anno fa rima con... ghiaccio alla Gottardo Arena, dove l'Ambrì non ha praticamente mai smesso di pattinare per costruire il futuro
Ambrì – Fuori splende il sole. La temperatura è di quelle che invogliano a indossare la t-shirt e poco altro. Anche a Quinto, dove la colonnina di mercurio a metà mattina rasenta già i venti gradi. Nel cuore della Gottardo Arena, invece, le cose cambiano. Lì, la giacchetta è indicato averla indosso visto che, malgrado l’estate debba ancora iniziare in tutto e per tutto, la temperatura torna a sfiorare i dieci gradi o giù di lì. Sebbene siamo solo ai primi di giugno, infatti, quest’anno alla Gottardo Arena si pattina già. «Sì, rispetto agli anni passati, la grande novità è appunto data dal fatto che quest’anno il ghiaccio non è mai stato tolto», conferma il tecnico dell’Ambrì Piotta Luca Cereda. Sebbene questo non rivoluzioni la consueta ‘scaletta’ di avvicinamento alla stagione 2024/25, il fatto di poter andare sul ghiaccio già da subito è sicuramente un bel vantaggio. «Il pattinaggio non è un movimento innato, ragion per cui quando non lo si pratica per un periodo prolungato, una parte della muscolatura perde dimestichezza con questo genere di sollecitazioni. E così, quando si torna a calzare i pattini dopo mesi a digiuno in fatto di ghiaccio, immancabilmente si avverte qualche dolorino, in particolare nella zona dell’anca. Capitava anche a me, negli anni in cui giocavo...».
Benché... inedito nella sua versione tardo-primaverile, il ghiaccio non è però (e ovviamente) l’unica componente della marcia di avvicinamento dell’Ambrì Piotta alla nuova stagione, almeno fino ad agosto inoltrato. E nemmeno quella preponderante. «No, affatto, ci mancherebbe. Abbiamo introdotto una seduta sul ghiaccio già nel primo blocco di questa lunga preparazione, perché è utile per mantenere a il feeling con il ghiaccio, ma a questo stadio della preparazione estiva, come sempre, il grosso del carico è costituito dal lavoro a secco. Questa per noi è la sesta settimana di lavoro, l’ultima del secondo blocco. Al termine del quale, come era già stato il caso per il blocco precedente, i giocatori avranno una settimana per poter rifiatare. Poi torneremo a lavorare per affrontare l’ultima ‘tranche’ prima dei test e del finale della preparazione al campionato».
L’epilogo della passata stagione, che aveva lasciato un po’ d’amaro in bocca (con i biancoblù arrivati fino ai play-in, ma poi bocciati prima dal Lugano e poi dal Bienne nel doppio tentativo di guadagnarsi i playoff) sembra insomma ormai un lontano ricordo. «In generale ho visto il gruppo molto sereno e tranquillo, desideroso di iniziare a costruire per il futuro. L’unico neo delle prime settimane è stata la meteo, caratterizzata da parecchi giorni di pioggia». E a Luca Cereda, cosa ha lasciato in eredità lo scorso campionato? «Così a mente più fredda, direi che quella mandata agli archivi è stata una stagione globalmente buona, solida. Siamo sostanzialmente stati costanti, accusando pochi bassi (anche se, pure questo va detto, non ci sono nemmeno stati molti acuti). Guardando al rendimento delle stagioni ancora precedenti, se non vado errato, a conti fatti è stata la terza volta negli ultimi vent’anni che l’Ambrì è riuscito a chiudere con una media di punti a partita superiore all’1,5, e questo, al di là di tutto, è un risultato notevole».
Sul ghiaccio, per l’occasione, ci sono quasi tutti, anche se all’appello – in una rosa che attende comunque ancora diversi petali – mancano tuttavia diversi dei volti attualmente sotto contratto con i biancoblù. Non ci sono Heed e Zwerger, i quali, dopo le fatiche dei Mondiali di Praga con le rispettive selezioni (il primo con la Svezia e il secondo con l’Austria), si stanno ancora godendo qualche giorno di congedo prima di ritrovare i ranghi della truppa di Cereda. E nemmeno gli stranieri, che si uniranno al resto del gruppo solo più avanti. Fra i presenti c’è invece lo svizzero-canadese new entry Miles Müller: «Miles mi è parso un ragazzo molto più maturo rispetto alla sua anagrafe (19 anni compiuti a dicembre), forse grazie al fatto che ha tentato l’avventura oltre Atlantico molto presto. Sul ghiaccio ha dimostrato di possedere una buona base su cui poter lavorare, ma va da sé che deve ‘rieducarsi’ alle piste più grandi e anche a giocare contro adulti. Ma ha tempo per abituarsi a entrambe le cose».
Ti-Press
Miles Müller al lavoro
In attesa di poterli riavere alla Gottardo Arena, Cereda spende due parole anche sul conto dell'austriaco e dello svedese. «Ho visto Zwerger a Praga, al termine della prima partita della Svizzera: era raggiante, e sono contento per lui. Sono contento che abbia potuto finire la stagione con noi sul ghiaccio, visto che era reduce da un infortunio. Questo l'ha caricato e motivato, e a Praga ha fatto bene. Anche Tim ha disputato un ottimo Mondiale. Vedendolo titolarizzato in una squadra farcita di big provenienti dalla Nhl come lo era la Svezia, è sicuramente stata una fonte di grande soddisfazione. Sua e mia».
Lo scacchiere biancoblù versione 2024/25 attende però ancora diverse pedine, e pure di un certo spessore... «Siamo in particolare in cerca di due stranieri in attacco. Idealmente un centro e un’ala. A complicare le cose, quest’anno, c’è anche la situazione del mercato internazionale, con una Khl che dovrebbe arruolare più stranieri rispetto al recente passato e un campionato svedese che finanziariamente è cresciuto in attrattività, diventando una piazza interessante quasi quanto la National League. In ogni caso il roster sarà completo anche in quelle caselle ancora vuote al momento di andare (seriamente) sul ghiaccio». A tal proposito, anche la porta con Laurent Dauphin non è del tutto chiusa. «Avevamo deciso di non attivare l’opzione in nostro favore presente nel suo contratto quando un anno fa l’avevamo ingaggiato, ma Laurent al momento è ancora sul mercato, e sì, potrebbe eventualmente tornare in considerazione. È anche vero che dopo il draft della Nhl (in Nevada a fine giugno), il mercato da questa parte dell’Atlantico tornerà a vivere giornate intense».