Lo scontro al vertice di Super League finisce con la vittoria per 4-1 degli uomini di Croci-Torti, momentaneamente al comando della classifica
Il Lugano batte la capolista e la supera al comando della classifica di Super League, in attesa del risultato dell'altra sfida al vertice tra Basilea e Servette. I bianconeri riservano quattro reti a uno Zurigo che, a parte i primi dieci minuti, non ci ha capito nulla, travolto sul piano tattico dalla superiorità dei padroni di casa.
Croci-Torti deve fare a meno degli squalificati Bislimi e Belhadj e ciò gli toglie preziose alternative in mezzo al campo. Davanti, fino al 2025 non ci sarà più l’infortunato Aliseda, perdita di peso visto il recente stato di forma palesato dall’argentino. Il tecnico bianconero popone un 4-2-3-1 che mette molta pressione sulla difesa zurighese. Nello Zurigo, spicca in primo luogo l’assenza di Antonio Marchesano, spesso e volentieri decisivo nel personale derby contro i bianconeri.
Parte a spron battuto lo Zurigo che all’8’ costringe Papadopoulos a un fallo da ammonizione (su Perea) e un minuto più tardi passa in vantaggio: cross dalla tre quarti di Kryeziu e sul secondo palo Chouiar si infila davanti a Marques per la deviazione vincente. Il Lugano, sembra non capirci nulla, ma improvvisamente reagisce e al 10’ va in rete su schema da calcio d’angolo con la deviazione vincente di Papadopoulos. Richiamato al Var, tuttavia, l’arbitro Fedayi San annulla per un fallo dello stesso difensore tedesco poco prima del tocco risolutore. Tuttavia, da quel momento la partita prende tutta un'altra piega, con i bianconeri che ne assumono un controllo pressoché totale. Al 18’ i padroni di casa si mangiano un’occasione piramidale: Vladi approfitta di un calcolo errato di Kryeziu per presentarsi davanti a Brecher, ma in diagonale ciabatta un pallone che si spegne abbondantemente al lato.
La pressione dei bianconeri è premiata al 22’, quando Grgic vede il taglio di Steffen, gli serve un pregevole pallone che il numero 11 addomestica prima di mettere alle spalle di Brecher. Un minuto dopo, Dos Santos si presenta davanti al portiere zurighese, spara a colpo sicuro, ma il pallone è deviato in corner con la coscia. Al 26’ tocca a Vladi entrare solo in area e questa volta Gomez lo abbatte da dietro. Ineccepibile rigore che Grgic trasforma con sicurezza dopo aver atteso il primo movimento di Brecher. E non è finita qui, perché alla mezz’ora i bianconeri portano a due le reti di vantaggio: lancio di Doumbia a cercare lo scatto di Vladi che brucia sul tempo Kryeziu, arriva praticamente nella stessa posizione nella quale si era già trovato al 18’, ma questa volta il suo diagonale è molto più preciso e si insacca alle spalle di Brecher. Tre reti in otto minuti per un Lugano molto bravo a giocare con le punte all’altezza dei difensori zurighesi e a mettere a nudo la lentezza dei centrali.
Al 43’ sono ancora i padroni di casa ad andare vicini al gol, con un tiro-cross di Steffen che non passa molto lontano dal palo della porta zurighese. In buona sostanza primo tempo di marca bianconera, dopo i dieci minuti iniziali che sembravano essere il prologo di una storia ben diversa.
All’inizio della ripresa, Ricardo Moniz ricorre subito a tre sostituzioni, ma la musica non cambia e ancora prima del primo giro d'orologio il Lugano si mangia la più piramidale delle occasioni: Bottani va via molto bene sulla destra, entra in area e dal fondo mette in mezzo un pallone sul quale Steffen, a porta completamente spalancata, non riesce a intervenire per quello che sarebbe stato il colpo del definitivo ko. Colpo che arriva però a brevissimo giro di posta. Al 50’ Vladi si avventura in un dribbling lungo il lato corto dell’area di rigore, la palla arriva a Bottani che salta un avversario, va sul fondo, crossa e sulla sfera, dopo un rimpallo, si avventa Steffen che da pochi passi scaraventa in rete.
Al 55’ lo Zurigo prova a rialzare la testa, ma la conclusione di Chouiar trova la mano protesa di Saipi, bravissimo, sulla ribattuta, a togliere la sfera dalla disponibilità dei piedi di Perea (comunque in posizione di fuorigioco). Al 62’ lo Zurigo rimane in dieci uomini: richiamato al video, Fedayi San punisce con il cartellino rosso una gomitata di Perea ai danni di Hajdari. Lo stesso Hajdari al 66’ commette un fallo inutile trattenendo Ballet per la maglia e si becca un cartellino giallo che non gli consentirà di essere in campo domenica prossima a Ginevra in un altro scontro da altissima classifica.
L’espulsione di Perea, in pratica, mette la parola fine alle speranze di rimonta degli ospiti, i quali tirano i remi in barca e accettano una sconfitta tanto limpida quanto meritata. Da segnalare, oltre a una bella conclusione di Bottani che all’84’ va vicino alla quinta rete, l'ingresso in campo per gli ospiti di Parfait Coulibaly che compirà 16 anni a metà gennaio 2025, al suo esordio in Super League.
Insomma, dopo la pausa dedicata alle Nazionali, il Lugano si ripresenta a Cornaredo con le batterie cariche al massimo e si rende protagonista di una prestazione di grandissimo spessore. Un ottimo viatico pe la sfida di giovedì in Conference League, quando alla Stockhorn Arena di Thun arriveranno i belgi del Gent.
Lugano - Zurigo 4-1 (3-1)
Arbitro: San
Reti: 9‘ Chouiar 0-1. 22’ Steffen 1-1. 26‘ Grgic (rigore) 2-1. 30’ Vladi (Doumbia) 3-1. 50‘ Steffen 4-1.
Lugano: Saipi; Zanotti (76’ Mai), Papadopoulos, Hajdari, Martim Marques (65‘ Valenzuela); Doumbia, Grgic; Steffen (76’ Cimignani), Daniel Dos Santos (76‘ Macek), Bottani; Vladi (81’ Przybylko).
Zurigo: Brecher; Gómez, Katic, Kryeziu (69‘ Kamberi), Tosic (46’ Ligue); Mathew, Krasniqi; Rodrigo Conceição (46‘ Emmanuel), Chouiar (78’ Coulibaly), Oko-Flex (46‘ Ballet); Perea.
Espulso al 62’ Perea. Ammoniti: 8‘ Papadopoulos, 25’ Gómez, 26‘ Chouiar, 58’ Kryeziu, 67' Hajdari.