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‘I derby? In diversi me ne hanno parlato’

Prime impressioni e aspettative di Jonathan Ang, uno dei volti nuovi sullo scacchiere offensivo dell’Ambrì Piotta di Luca Cereda versione 2024/25

In azione, nell’amichevole contro il Berna
(Ti-Press)
30 agosto 2024
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«In pista mi ritengo un giocatore veloce, creativo e introspettivo, fuori dal ghiaccio sono un tipo allegro, scherzoso e a cui piace divertirsi». È così che Jonathan Ang, uno dei volti nuovi dell’attacco dell’Ambrì Piotta 2024/25, presenta sé stesso ‘in- e off-ice’ con tre aggettivi. In Ticino ci è arrivato un mese fa circa, dopo aver cominciato la preparazione a secco oltre Oceano, in Ontario. «Subito al primo impatto ho avuto un’ottima impressione tanto del club come società, quanto dei miei nuovi compagni per la loro attitudine – racconta il 26enne canadese –. È un gruppo che lavora duramente, dentro e fuori dal ghiaccio: sono contento di aver scelto di proseguire la mia avventura in Svizzera con la maglia dell’Ambrì; penso sia la squadra giusta per poter rilanciare la mia carriera».

La ‘gavetta’ col Turgovia

Un’avventura in Svizzera che il 26enne di Markham, città di 350mila abitanti situata a nord di Toronto, ha cominciato partendo dalla Swiss League: è con il Turgovia che l’attaccante canadese ha avuto il suo primo assaggio di hockey a tinte rossocrociate. E che l’hockey a tinte rossocrociate ha iniziato a conoscere le sue qualità. Nel campionato cadetto, infatti, Jonathan Ang è stato capace di lasciare sin da subito il segno: sbarcato in riva al Lago di Costanza sul finire della stagione 2020/21, ha chiuso quello scorcio di campionato con un bottino personale di 14 punti (5 reti e 9 assist) in 18 partite: decisamente non male per un giocatore nordamericano alla sua prima esperienza in Europa. E, soprattutto, quanto è bastato per indurre la dirigenza turgoviese a intavolare le trattative per prolungare il suo contratto per un’altra stagione. Stagione in cui Ang ha saputo fare ancora meglio, raccogliendo 77 punti (33 reti e 44 passaggi decisivi) in 59 partite, per risultare il terzo miglior realizzatore del campionato cadetto.

Su di lui ha poi messo gli occhi il Kloten, fresco di promozione, che ha deciso di puntare sul canadese per costruire la squadra per la stagione 2022/23. Con gli Aviatori ha giocato due campionati: 50 punti (21 reti e 29 assist) in 55 partite nel primo, 29 punti (11 reti, 18 assist) in 52 partite in un secondo campionato, rivelatosi più problematico per tutta la squadra, penultima al termine della stagione regolare (ma in entrambi i casi con almeno la soddisfazione personale di aver chiuso la regular season come topscorer degli Aviatori). «Tra Swiss e National League c’è effettivamente un bel divario. È difficile per le squadre fare il salto di categoria, ma lo è anche per i giocatori, che devono adattarsi in fretta al tipo di gioco praticato nel massimo campionato. Anche io ero consapevole che sarebbe stata una transizione impegnativa, ma avevo fiducia nel mio potenziale: sentivo che avrei potuto affermarmi anche sulla ribalta maggiore. Se devo paragonare le due stagioni vissute con il Kloten è innegabile che a livello personale le cose siano andate meglio il primo campionato, ma anche la passata stagione la fiducia è rimasta immutata; più che altro è stata un po’ la sfortuna a condizionarla».

Nei due anni trascorsi sulle sponde della Limmat, Ang ha affrontato otto volte i biancoblù in campionato, per un bilancio di sei sconfitte entro il sessantesimo (l’anno scorso 4 kappaò su 4), una ai rigori e un solo successo (il 20 gennaio 2023 alla Gottardo Arena, quando proprio il canadese fornì l’assist per il definitivo 2-3). «L’Ambrì non è mai stata una squadra facile da affrontare, specialmente sulla sua pista, dove c’è un tifo incredibile e l’atmosfera è di quelle molto ‘calde’. Quando venivi qui, sapevi che sarebbe stata dura. E non penso proprio che fosse unicamente il Kloten a pensarla così... Quello biancoblù è noto per essere un complesso che applica un sistema di gioco ben definito, e fa di tutto per attenersi al suo gameplan, ed è dunque difficile da mettere in difficoltà».

‘Questa è una squadra che lotta’

Al termine dello scorso campionato la scelta di cambiare aria, pur restando nella realtà dell’hockey svizzero, in cerca di una nuova esperienza e di nuovi stimoli, «che mi sembra proprio di aver trovato qui ad Ambrì. È vero che siamo solo agli inizi, ma la prima impressione, come dicevo, è davvero ottima. Mi piace la filosofia della società e mi piace l’atteggiamento con cui lavora il gruppo: anche in amichevole ognuno si impegna a fondo, va a caccia del puck e lotta da cima a fondo pista. È un gruppo compatto, in cui tutti si mettono al servizio dei compagni e del collettivo. E non da ultimo, è una squadra che ha qualità, che lotta unita per ottenere ciò che vuole».

Quali sono le tue aspettative per la stagione entrante? «Pur senza caricarmi di ulteriori pressioni, sono quel genere di giocatore a cui piace fissarsi degli obiettivi a cui aspirare. Sul piano personale, pensando al campionato che comincerà tra meno di tre settimane, penso che ci siano molte cose che posso migliorare: posso ancora crescere, ma per poterlo fare devo prima di tutto prendere fiducia nei miei mezzi. Mi piacerebbe essere un perno di questa squadra, e apportare un aiuto concreto alla causa del gruppo».

Aspettando le sfide col Lugano

Come vivrai le partite con il Kloten? «Bene o male conosco un po’ tutto il gruppo, perciò saranno partite che sentirò in modo particolare: sono eccitato dalla prospettiva di ritrovarmi in pista con i miei ex compagni, stavolta nei panni di avversari. Sicuramente qualcuno di loro non mancherà di punzecchiarmi».

A Kloten, quando hai giocato contro i Lions, hai già avuto un primo assaggio di derby, ma in Ticino le ‘stracantonali’ sono ancora un’altra cosa... «Ovviamente i miei nuovi compagni mi hanno raccontato molti aneddoti legati a queste sfide: sarà qualcosa di speciale viverle in pista, da protagonista. Anche perché affrontare il Lugano non è mai stato facile, specie alla Cornèr Arena, e non fatico a immaginare che farlo con la maglia dell’Ambrì sia ancora più ostico».

Come te la cavi con l’italiano? «Mi piacerebbe impararlo, ma per ora diciamo che gioco meglio a hockey di come parlo italiano... C’è chi nello spogliatoio ha provato e prova a insegnarmi qualche parola in italiano, ma per ora con scarsi risultati. Magari fra qualche mese qualche frase la saprò dire pure io, chissà... Ho voglia di migliorare pure su questo aspetto, così da integrarmi ancora di più in una realtà magnifica come quella del Ticino: già vedendolo da fuori, quando ci venivo per le partite col Kloten, restavo incantato dalla natura che fa da sfondo a tutto il paesaggio. Ora che ci sono immerso tutti i giorni, beh, non potrei immaginare una sistemazione migliore di questa: personalmente lo ritengo uno dei posti più affascinanti in assoluto. Anche se non sono certo venuto qui per fare vacanza!».

In pista a Herisau

‘Doppelspiel’ benefico contro finlandesi e cechi

Tempo di doppio test per l’Ambrì Piotta, che da stasera sarà impegnato nel quadrangolare ‘1881 Bear’s Cup’, che oltre ai biancoblù vedrà scendere in pista i finlandesi dell’Ifk Helsinki, i cechi del Litvinov e il Kloten. Nel loro primo impegno sul ghiaccio di Herisau, oggi alle 19.30, gli uomini di Luca Cereda sfideranno i finlandesi; domani, con inizio alle 17.30, sarà poi la volta della partita con i cechi.

Parte del ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto al progetto ‘Non si molla’, lanciato per la ricostruzione dell’impianto sportivo di Prato Sornico.

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