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‘Sarà tutto un altro Ambrì rispetto a quello di domenica’

È un Kneubuehler determinato quello che lancia il quinto derby stagionale: ‘Ogni sfida col Lugano è speciale, ma questa lo sarà ancora di più’

11 marzo 2021
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C’è voglia di riscatto in Leventina. Per un Ambrì Piotta che domani disputerà il suo ultimo derby nella vecchia Valascia, reduce da quattro sconfitte consecutive di cui la penultima domenica proprio contro il Lugano. «Sarà una partita ancora più speciale – sottolinea un determinato Johhny Kneubuehler –. Per un motivo o per l’altro, questo derby è carico di significati. Non dico che ci sarà più pressione del solito, ma che stavolta più che mai dovremo dare il massimo e oltre: abbiamo qualcosa da dimostrare a noi stessi e al nostro pubblico, che nonostante l’impossibilità di seguirci dalle tribune sicuramente lo farà dalla televisione, e lo vogliamo fare nel miglior modo possibile. Vogliamo contribuire a scrivere un’altra pagina di storia dell’Ambrì. So quanto partite come queste stiano a cuore ai tifosi, e anche per questo mi sento in dovere di fare il possibile per realizzare i loro sogni».

Tra il derby di domenica a quello di domani c’è però di mezzo la pesante sconfitta alle Vernets: come ci si rialza dopo una simile caduta? «Mentirei se dicessi che una sconfitta così non ci abbia fatto male. Abbiamo cercato di individuare le cause di quel kappaò, come pure quelle che domenica ci avevano portato alla sconfitta contro il Lugano. Ci sono parecchie cose che devono essere migliorate, ma c’è anche l’atteggiamento giusto per farlo per davvero: vogliamo reagire, lo vogliamo per noi e per i nostri tifosi». E cosa, in particolare, dovrà cambiare rispetto al derby di domenica? «Tante cose. A cominciare dal nostro modo di giocare, dalla mentalità con cui siamo scesi in pista per affrontare quel confronto. Sono comunque convinto che tutti i telespettatori che guarderanno questa partita vedranno tutto un altro Ambrì rispetto a quello di domenica». Con un bottino di quattro reti e sei assist in 37 partite, il 24enne originario di Reiden ma cresciuto nelle giovanili del Ginevra sta vivendo la stagione sin qui più prolifica in National League: di che essere soddisfatto... «I motivi per essere soddisfatto non mi mancano. A cominciare dal fatto che quest’anno non ho avuto grossi infortuni, e di questo posso essere grato. E soddisfatto lo posso anche essere per lo spazio che Cereda mi dà sul ghiaccio. Ma so anche bene che migliorare è sempre possibile».

Da diverse partite Cereda ti ha messo in linea con Perlini e Flynn per formare uno dei terzetti offensivi tra i più in luce ultimamente... «L’intesa con loro va benone. Giocare in prima linea, al fianco di due stranieri, comporta una certa responsabilità, ma non mi spaventa: accetto questo ruolo e faccio di tutto per essere all’altezza del compito che il coach mi ha affidato. E, comunque, non è che la prima linea sia tanto diversa dalle altre: qui ad Ambrì giochiamo con quattro blocchi, e da ognuno ci si aspetta la medesima intensità. Sono preciò persuaso che indipendentemente dal fatto che io giochi in prima o in quarta linea, l’intensità che ci metterei in pista sarebbe la stessa. Ad ogni modo il fatto di poter giocare in linea con giocatori come Flynn e Perlini è una bella occasione per me: sono entrambi molto bravi. Specie Perlini: si vede che ha alle spalle un trascorso in Nhl; Brendan crea molte occasioni da rete, oltre che a portare uno spirito positivo dentro lo spogliatoio e in pista. Anche se è vero che nelle ultime partite abbiamo trascorso parecchio tempo in difesa...».

La sconfitta di Ginevra e il concomitante successo del Rapperswil a Zurigo di martedì di fatto hanno riacceso la bagarre per l’accesso ai pre-playoff: la guardi la classifica? «Sì, ogni giorno... Ormai quest’anno, con partite quasi tutti i giorni della settimana, è inevitabile che con occhio sia costantemente puntato sulla graduatoria, per capire un po’ cosa sta succedendo. Adesso effettivamente la lotta per chiudere tra le prime dieci si è fatta ancora più serrata, ma ad ogni buon conto quello che è successo finora fa parte del passato: ora dobbiamo pensare al presente, prendendo più che mai una partita alla volta, cominciando dal derby di stasera. Se vogliamo arrivare da qualche parte dobbiamo vincere la prossima partita, e poi quella dopo e quella dopo ancora, e via discorrendo».