Con la sua rete a meno di 10' dal termine, Mark Arcobello ha spianato la strada al Lugano verso il suo secondo successo
Tolta la ‘C’ di capitano che aveva indossato la sera precedente, Mark Arcobello ha trovato un altro modo per essere protagonista nel primo derby stagionale: segnando la prima rete della serata, pesantissima ai fini dell’economia della partita. «Quel gol a meno di 10’ dalla terza sirena ci ha dato la consapevolezza che i tre punti erano alla nostra portata - sottolinea il numero 36 dei bianconeri -. Ogni gol è importante, specie nelle partite equilibrate, e questa appunto lo era. Sono contento di averlo segnato io». Lo statunitense si sofferma poi sull’analisi del suo primo derby ticinese: «È stata un’altra partita dura. Quando giochi alla Valascia, non ci sono mai partite facili. Anche quando ci venivo col Berna eravamo soliti sudare parecchio, e la mia prima con il Lugano non è stata da meno, anzi! Anche perché partite come questa hanno pure un grande coinvolgimento emotivo. Se stasera torniamo a casa con i tre punti possiamo essere contenti». Due partite, due vittorie: questo è davvero un forte Lugano… «La stagione è appena cominciata e dobbiamo restare con i piedi per terra, ma sì, abbiamo indubbiamente iniziato col piede giusto».
Dall’autore della prima rete della serata a quello che il derby l’ha chiuso: Mikkel Boedker, autore del definitivo 0-3 a porta vuota: «Sapevamo che sarebbe stata una partita in cui ci sarebbe stato da soffrire - tiene precisare l’attaccante danese -. Lo avevamo capito chiaramente già nei due derby amichevoli… Difensivamente l’Ambrì è una squadra che lascia pochi spazi». Zero reti incassate in due partite: difensivamente per il Lugano queste sono state due partite perfette: «Sì, la difesa è una questione di tutti. In queste due partite abbiamo dimostrato di essere un gruppo unito, ben coperto dietro e solido davanti, ma soprattutto di essere un gruppo che sa comunicare da un reparto all’altro, da un giocatore all’altro».
Serge Pelletier, dal canto suo, è logicamente contento dei sei punti intascati nelle prime due partite: «Stasera è stata un’altra partita combattuta e tesa, decisa in nostro favore solo nel finale. In questo confronto bisognava dar prova di pazienza, e se ne siamo venuti a capo è perché siamo appunto stati capaci di essere pazienti». Il tecnico dei bianconeri mette però anche l’accento su cosa non ha funzionato alla perfezione: «Oggi non abbiamo messo in pista la medesima energia del giorno prima. E nemmeno a livello di esecuzione non siamo stati così costanti come contro lo Zurigo. Come spesso capita a inizio stagione in un ‘back-to-back’ ci ha messo un po’ prima di trovare il ritmo ideale».
Sull’altro fronte, Michel Ngoy è dispiaciuto: «L’impegno c’era, e abbiamo pure disputato una bella partita. Peccato però che ci siano mancate le conclusioni… Fatichiamo a segnare, ma questa è una di quelle cose che non puoi controllare. Questa ü una lacuna di cui avevamo avuto percezione già durante la preparazione. Dobbiamo trovare il modo di mettere più dischi davanti alla porta, e prima o poi uno di quelli entrerà. Abbiamo fatto tante buone cose, anche in difesa, ma non è bastato, e perdere così fa male».
Daniele Grassi è sulla medesima lunghezza d’onda: «Fa male uscire senza punti da un weekend così, pur avendo la consapevolezza di aver disputato due buone partite. Di positivo c’è che comunque pure noi ci siamo creati diverse occasioni per segnare: sarebbe sicuramente preoccupante se fosse il contrario. Dobbiamo insistere in questa direzione, perché siamo sulla strada giusta».
«Dobbiamo continuare così, semplicemente continuare a insistere - gli fa eco Luca Cereda -. Usciamo senza punti da due partite equilibrate, e questo fa indubbiamente male. Ci siamo creati diverse buone occasioni, ma per segnare reti ce ne vogliono anche di più: dobbiamo insistere, e se saremo bravi a farlo poi arriveranno anche le reti e i punti. In ogni caso dobbiamo continuare a lavorare sodo, e a farlo col massimo impegno tutti i giorni».