Dopo aver battuto il Friborgo i bianconeri vincono pure lo scontro diretto alla PostfinanceArena e fanno un altro passo verso la linea, che ora è a 2 punti
È la domenica a dir poco perfetta, quella del Lugano a Berna. In un pomeriggio che vale sei punti, e che Serge Pelletier decide di affrontare togliendo uno straniero in difesa (nell'occasione Chorney) per fare spazio al rientrante Lajunen in attacco. Nei primi dieci minuti di partita, però, più che davanti il Lugano è costretto a guardare dietro, siccome il Berna riesce a rendersi pericoloso praticamente ogni volta in cui il puck arriva nel terzo difensivo bianconero. Al (logico) vantaggio degli Orsi, firmato dal ticinese Pestoni al 9'10'', il Lugano riesce tuttavia a replicare sul finire del tempo in situazione di superiorità numerica, quando McIntyre festeggia il suo primo gol in bianconero dopo un'invenzione di Linus Klasen.
Il pareggio dà ancor più fiducia a Chiesa e compagni alla ripresa delle ostilità . Tuttavia a riportarsi in vantaggio sono ancora i padroni di casa, con un'improvvisa accelerazione conclusa dall'indisturbato Praplan, dopo respinta in extremis di Zurkirchen. Il Lugano inizialmente accusa il colpo, e il Berna potrebbe approfittarne, anche grazie alle penalità di cui i bianconeri cominciano a caricarsi. E invece, proprio quando in panchina c'è Zangger, che al 34' sconta una penalità per eccesso di giocatori sul ghiaccio, Suri lanciato da Lajunen si presenta davanti a Karhunen e firma il (meritato) pareggio.
Così nel terzo tempo il disco scotta, perché nessuno vuol commettere l'errore che potrebbe costare la partita. Finché, è il 46'11'', al Lugano capita l'occasione da non mancare. Quando Beat Gerber si fa spedire fuori per colpo di bastone, quando però sulla panchina dei penalizzati già si trova Praplan: quindi i ticinesi hanno a disposizione 46'' a 5 contro 3, e ancora McIntyre, nuovamente su splendido assist di Klasen, regala al Lugano il primo vantaggio della partita, al 46'22''. Il finale di partita alla PostfinanceArena è a dir poco appassionante, con la squadra di Jalonen che prova a chiudere i bianconeri nel loro terzo (e al 52' centra pure un clamoroso palo, con Andersson). Invece, gli ospiti tengono il ghiaccio con autorità , e fanno di tutto per tenere i dischi il più lontano possibile. Poi al 58'00'' esatto Jalonen toglie il portiere, occasione che lo scaltrissimo Bertaggia non si lascia sfuggire per partire in azione di rottura e firmare il più comodo dei gol a porta vuota (4-2 al 58'22''), prima del definitivo 5-2 di Bürgler, di nuovo a porta sguarnita, a un minuto e otto secondi dal sessantesimo.