I bianconeri, malgrado abbiano speso più energie dei romandi in settimana, superano con autorità (3-1) la squadra che comandava la classifica
Ottima lettura della gara e, di nuovo, scelte azzeccatissime in occasione delle sostituzioni da parte di mister Croci-Torti: è questa la ricetta del successo bianconero sul Servette, che scendeva a Cornaredo a punteggio pieno (tre successi in altrettante gare) e che lo scorso anno contro i sottocenerini non aveva mai perso.
Lugano e Servette si ritrovano dopo la finale di Coppa Svizzera giocata al Wankdorf la scorsa primavera e vinta ai rigori dai romandi. L'11 schierato da Mattia Croci-Torti è per forza di cose figlio di un massiccio turnover, dettato dai molteplici e ravvicinati impegni dei luganesi in questo inizio di stagione. Prima di vedere un'iniziativa devono trascorrere quasi 7 minuti: è bianconera, e si tratta di un dialogo interessante in area romanda fra Cimignani e Przybylko, bloccata però dalla segnalazione di un fuorigioco. Pochi secondi dopo è lo stesso Cimignani a tentare il tiro a giro col mancino, ma è impreciso.
Più propositivi sono i padroni di casa, anche se non si rivelano troppo precisi nei rilanci. I portieri restano del tutto inoperosi per quasi tutto il primo tempo, ma i sottocenerini ci provano assai più spesso degli ospiti. Il Servette si fa notare solo con Kutesa, tre volte. Nel primo caso riesce a saltare troppo facilmente in area il laterale destro Brault-Guillard: per fortuna rimedia in seconda battuta Grgic, che chiude in angolo (20‘). Poi ciabatta un destro inguardabile nel cuore della curva bianconera, e infine rende di nuovo la vita difficile a Braut-Guillard, ma senza esito.
Sull'altro fronte ci provano invece Bottani, con un destro a rientrare impreciso, giusto prima del mini-break, provvidenziale vista la temperatura buona per l'uperizzazione. Poi a tentare è Cimignani – molto propositivo – anche lui con un destro sfortunato, e poi Hajdari, che da 28 metri spara altissimo. Poco prima del riposo da registrare anche un esterno debole a palombella di Mai, sugli sviluppi di un corner: Mall sventa senza fatica alcuna. Il suo omologo Saipi tocca invece il suo primo pallone per deviare in angolo una punizione abbastanza velenosa di Cognat (dopo fallo di Hajdari sui 20-22 metri) negli ultimi secondi del recupero.
La ripresa si apre coi fischi per l'arbitro Tschudi, reo di non fischiare un paio di interventi piuttosto netti ai danni dei bianconeri, ma senza troppe emozioni, sulla falsariga di quanto visto già nel primo tempo. Al 54’ esce un evanescente Bottani per fare spazio a Mahou. E proprio il nuovo entrato nega immediatamente la gioia del gol ai bianconeri, perché sul tiro di Marques che si infila nella porta ginevrina c‘è un suo tocco determinante quando si trova in fuorigioco: rete giustamente annullata.
Nei minuti seguenti ci provano senza fortuna dapprima Bislimi (destro) e poi Hajdari (testa), ma contro l'andamento del match è Kutesa a sbloccare il risultato, al 61’, quando al volo di destro raccoglie un'ottima sponda di Crivelli e non lascia scampo a Saipi da posizione centrale: terza rete per lui in questo inizio di campionato. Come già altre volte quest'anno, i granata vanno in gol proprio nel momento migliore degli avversari.
Croci-Torti, chiamato a suonare la carica, mette allora in campo Steffen, e la scelta si rivela azzeccata: proprio da un corner calciato dal nazionale rossocrociato arriva la meritata rete del pareggio, firmata di testa dall'altra ‘riserva’ Belhadj, pure lui da poco sul terreno di gioco. La buona sorte, a quel punto, si mostra assai benevola coi padroni di casa, che una manciata di minuti più tardi si portano addirittura in vantaggio: un retropassaggio di Mazikou non viene controllato dall'estremo difensore ginevrino Mall e si infila in porta per una più che clamorosa autorete.
Infine, all'84‘, è lo stesso Renato Steffen a gonfiare la rete granata: la sua iniziativa personale è davvero degna di nota, e il suo sinistro a giro si infila angolatissimo alla destra di Mall: tanto angolato da andare a baciare il palo interno. A Cornaredo è il tripudio, anche se l'urlo di gioia viene momentaneamente strozzato in gola da una goal-review per sospetto fuorigioco di un bianconero: il punto, ad ogni modo, è convalidato. Il Lugano, malgrado abbia speso molte più energie del Servette in queste prime settimane di stagione, supera con merito l'ex capolista e lancia un segnale inequivocabile: nella lotta per il titolo svizzero ci sono anche i bianconeri, fin qui sempre vincenti pur non avendo sempre giocato benissimo. È il marchio delle grandi squadre.
«È la nostra seconda vittoria in rimonta», ha detto soddisfatto dopo il match mister Croci-Torti, «abbiamo del resto una rosa molto forte, che ci permette di aggiustare nel migliore dei modi le scelte in corsa. Tutti sono disponibili e pronti per giocare in entrambe le competizioni, e anche oggi ho ricevuto dal gruppo ottimi segnali. Stavamo controllando la partita quando, purtroppo, abbiamo subito la rete dello svantaggio: la nostra reazione però è stata ottima. Io credo che le gare in Europa - specie quando giochi bene – da una parte ti fanno stancare, ma dall'altra ti danno forza e fiducia nei tuoi mezzi, e oggi lo si è visto molto bene. Io sono qui da sette anni e non era mai successo che vincessimo le prime tre gare del campionato, è un buon segno. Lugano favorito per la conquista del titolo? Se le big perderanno un po‘ della supremazia che manifestavano gli anni scorsi, saremo pronti ad approfittarne. Del resto, per me anche il Lugano è una ’grande‘, sia come società sia come rosa sia come prestazioni. Lo scorso anno, del resto, abbiamo giocato uno strepitoso girone di ritorno, e quest'estate abbiamo ritoccato in meglio la rosa, inserendo qualche elemento ’affamato' al punto giusto. Non è che adesso ci montiamo la testa, ma a tutte le altre squadre abbiamo fin qui lanciato un bel segnale».
Lugano - Servette (0-0) 3-1
RetI: 61’ Kutesa (0-1). 73‘ Belhadj (1-1). 79’ Mazikou (autorete) 2-1. 84‘ Steffen (3-1).
Lugano: Saipi; Brault-Guillard, Mai, Hajdari, Martim Marques; Doumbia, Grgic (67’ Belhadj); Cimignani (67‘ Steffen), Bislimi (83’ Daniel Dos Santos), Bottani (54‘ Mahou); Przybylko (83’ Vladi).
Servette: Mall; Tsunemoto (80‘ von Moos), Baron, Severin, Mazikou; Ondoua, Cognat; Stevanovic, Antunes (86’ Simbakoli), Kutesa (67‘ Magnin); Crivelli (67’ Guillemenot).
Arbitro: Tschudi. Note: 3'334 spettatori. Ammoniti: 68‘ Doumbia, 85’ Steffen.