In questa seconda amichevole la selezione di Pia Sundhage non è riuscita a ripetere la buona prestazione offensiva messa in campo quattro giorni fa
Quattro giorni dopo il successo per 4-1 all’esordio dell’allenatrice Pia Sundhage, la Nazionale femminile ha affrontato nuovamente la Polonia a Marbella, non riuscendo tuttavia a riproporre la stessa prestazione, in una partita finita 1-0. Le rossocrociate sono entrate in campo come nell’amichevole di venerdì, energiche e concentrate, dal canto suo la Polonia è sembrata un’altra squadra rispetto a 4 giorni fa, le ragazze sono molto più precise e rapide nei passaggi, riuscendo più volte a mettere in difficoltà le elvetiche. Dopo un inizio a ritmi elevati le due nazionali hanno iniziato a gestire più a lungo il possesso palla per studiarsi e cercare varchi. Il possesso palla svizzero funziona molto bene, in attacco invece sembra mancare qualcosa rispetto a venerdì, come l’assenza forzata di Alayah Pilgrim sulla fascia sinistra.
La prima grossa occasione è arrivata al 33’, quando la difesa svizzera si fa trovare impreparata da Eva Pajor. L'attaccante e capitano scappa a tutta la difesa e salta anche Livia Peng, ma fortunatamente non riesce a segnare grazie al recupero delle svizzere che chiudono in tempo lo specchio della propria porta alla polacca. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, con la Svizzera che non è mai andata vicina al vantaggio e può ritenersi fortunata di non aver subito gol. Il secondo tempo comincia esattamente come è finito il primo, con le squadre che si studiano molto e si avvicinano sporadicamente all’area avversaria, specchio di prestazioni difensive di buon livello da parte di entrambe le squadre, ma al 73’ è nuovamente la Polonia ad andare vicina al vantaggio, con la solita Pajor che beffa nuovamente tutta la difesa svizzera e arriva a tu per tu con Peng che però non si fa sorprendere e para la conclusione del capitano polacco. Tutto vano, sul corner successivo le polacche hanno trovato il vantaggio, con Małgorzata Mesjasz che ha appoggiato di testa per Martyna Wiankowska, libera in mezzo all’area. Si tratta della prima sconfitta della storia per la Svizzera contro la nazionale polacca. Tuttavia, Pia Sundhage si ritiene soddisfatta del ritiro a Marbella: «È stato molto interessante e c'era molto da fare, è un inizio e non vedo l'ora di fare il prossimo passo. C'erano molti volti nuovi nello staff e tra i giocatori, sicuramente i colloqui individuali sono stati utili. Sto cercando di conoscere meglio tutti».