La nobile arte resterà comunque nel programma olimpico sia nel 2024 sia nel 2028
Il Comitato olimpico internazionale ha bandito le Federazione internazionale di boxe (Iba), anche se il pugilato rimarrà inserito nei programmi di gare di Parigi 2024 e di Los Angeles 2028. La decisione è stata presa durante la 140a sessione del Cio, dopo 4 anni di conflitti con l'Iba, con 69 voti a favore, uno contrario e dieci astensioni. All'Iba è stato tolto dunque il compito di organizzare i tornei olimpici di pugilato, e dunque tutti i relativi ricavi finanziari: vivrà dunque soltanto delle proprie risorse.
L'Iba, sulla cui credibilità pesano ripetuti scandali arbitrali, debiti incalcolabili e dirigenti legati al crimine organizzato, nel dicembre 2020 – quando venne già sospesa – aveva promesso di correre ai ripari e si era dotata di un nuovo presidente, il russo Umar Kremlev. La situazione non è però cambiata e un rapporto al vetriolo pubblicato dal Cio all'inizio di giugno di quest'anno indicava che l'Iba, oltre a non rispettare i criteri per una sua reintegrazione, si era resa protagonista di episodi di intimidazione, specie dopo che le era stata tolta l'organizzazione del torneo di pugilato a Tokyo (2020) e, come detto, a Parigi (2024).
Ritenuta dal Cio inopportuna è anche la strettissima dipendenza economica dell'Iba dal colosso russo Gazprom, lo sponsor principale, portato in dota da Kremlev, il quale aveva fra l'altro pure autorizzato le pugili russe e bielorusse a combattere sotto i propri colori nazionali ai Mondiali dello scorso marzo in India.