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Biasca: non ci resta che piangere?

Qualche giorno fa mi ha chiamato un amico di vecchia data che da anni non vive più a Biasca e mi ha chiesto come mai siamo finiti tra i luoghi peggiori in cui abitare in Svizzera. Che dire?
La sua domanda mi ha fatto parecchio riflettere... È vero che non abbiamo un luogo d’incontro all’aperto un po’ carino o un bel parco giochi, ma in cinque o dieci minuti si va poi a Malvaglia o a Lodrino. È vero che per i giovani c’è ben poco, a parte lo sport o gli scout… È vero che non c’è una piazza con una panchina su cui sedersi all’ombra... siamo pur sempre il paese più caldo d’estate!
È vero che non c’è una sala comunale che si possa affittare per una festa privata: è un lusso che lasciamo ai paesi vicini! Ti ricordi il Politeama? Al suo posto abbiamo da anni un bel centro commerciale!!! Che dire del terreno a ridosso della cascata di Santa Petronilla ceduto per tre soldi e che ora obbliga i bagnanti a passare sul PRIVATO per accedere al pozzo di sotto?
Però, mi dice lui, avete pur sempre un bel carnevale... Ahimè, pare che perderemo anche quello perché sembra che il sedime dove c’è l’Olimpia sia in vendita anche lui, eppure sarebbe perfetto per eventi importanti… Possiamo ben immaginare cosa sorgerà fra qualche anno al posto del vecchio maestoso tiglio. Possibile che la speculazione edilizia debba sempre passare davanti a tutto? Non si può proprio fare niente? Qualcuno ha qualcosa da suggerire?

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