I dibattiti

‘Nodo intermodale, stallo vergognoso voluto dal Municipio’

Ciò che è successo in legislativo con la bocciatura del credito per l'approfondimento della variante 1A è lo specchio di una politica di mero allineamento

Zona stazione Ffs a Muralto
(Ti-Press)

Primariamente come “muraltese” e ancor più come consigliere comunale, trovo frustrante constatare come a Muralto tutto ruoti attorno all’unica testa pensante a capo di un esecutivo in cui l’unica possibilità è il disciplinato allineamento.

Dialogo, discussione, coinvolgimento sono termini totalmente sconosciuti nella politica di Muralto. È penoso partecipare alle sessioni di Consiglio comunale dove le regole di voto sono studiate in base all’obiettivo da raggiungere, e non a quello mirato al rispetto dei regolamenti e del bene comune. Per non mettere in imbarazzo e in difficoltà l’esecutivo del Comune, si assiste a votazioni che accolgono a voto di squadra perfino l’evidenza di un errore palese in contrasto con le leggi. Il credito per l’approfondimento della variante 1A di nodo intermodale è stato di fatto affossato dal Gruppo Ordine e Progresso, evitando parallelamente di dare voce agli emendamenti che miravano a offrire l’alternativa valida alla variante di base che sacrifica lo storico viale Cattori e penalizza l’unico centro del commercio di Muralto.

A nulla sono servite le interpellanze indirizzate al Municipio per evitare di perdere tempo con la variante 1A, che l’esecutivo ha portato avanti come specchietto per le allodole a copertura della sempre dichiarata volontà di far riemergere la variante di base. Durante la votazione ci si è espressi solo sull’accettazione o meno del credito e non sugli emendamenti dei rapporti commissionali. Personalmente ho proposto in seduta un emendamento per lo studio della variante del nodo intermodale sul sedime a monte della stazione, e anche questo non è stato minimamente preso in considerazione. Senza spendere un franco e senza fare fantomatici studi teorici, si osserva come da ormai un anno lo stato attuale del comparto stazione, in particolar modo la circolazione del trasporto pubblico, ha pienamente dimostrato di reggere e funzionare alle varie sollecitazioni.

Necessita certo di accorgimenti d’affinamento e per eventuali ampliamenti vi è lo spazio sufficiente a disposizione. Una situazione, quella attuale, percorsa anche nella variante 3 a monte della stazione. Una versione messa con abilità in ombra, rilevando criticità poco pertinenti ma comunque facilmente risolvibili, poiché impone la revisione del progetto immobiliare caldeggiato dalle Ferrovie su un appezzamento di terreno che, per la sua destinazione attuale, non ha possibilità edificatoria, e rovina nel contempo anche i piani fantasiosi del Municipio.

Questo è quanto tutti gli emendamenti non considerati hanno tentato, senza successo, di far studiare. Stranamente per l’approvazione del credito successivo a favore della manutenzione degli stabili comunali – siccome la direttiva era la sua accettazione – sono stati presi in considerazione anche gli emendamenti, ma non quello che sollevava la grave mancanza di un regolamento. Mancanza che la sentenza del Consiglio di Stato del 2015 ha evidenziato essere anticostituzionale, e che il Municipale responsabile ha semplicemente archiviato come inutile burocrazia. Immancabilmente durante le votazioni vi sono problemi di conteggi e riconteggi, con cambi di interpretazione.

Nel frattempo in Comune continua l’accumulo di temi e progetti fermi nei cassetti perché mancano di condivisione con la visione unilaterale del Municipio. L’increscioso stallo che si sta creando attorno al nodo intermodale è vergognoso, tanto più perché intenzionalmente voluto dal Municipio stesso. È il momento di smettere di nicchiare e perdere prezioso tempo incolpando immancabilmente gli altri dei propri fallimenti. Imposizione rima con opposizione: è veramente questa la politica che l’esecutivo comunale intende continuare a perseguire a Muralto?