Ho letto pochi giorni fa (come, penso, molti) sul ”Corriere del Ticino” le interviste contrapposte ad Alessandro Speziali e a Giangiorgio Gargantini sulla Legge, in votazione il prossimo fine settimana, che prevede una parziale liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi. Fa però specie che nessuno, neppure l’intervistatore (o intervistatrice, non ricordo) abbia accennato alla liberalizzazione degli orari di apertura dei ristoranti, in atto da tempo. Una volta, come si ricorderà, tutti gli esercizi pubblici erano obbligati a tenere aperto dalla tal ora alla talaltra. Oggi, ognuno apre e chiude quando lo vuole. Eppure non mi risulta che vi siano state insurrezioni da parte dei camerieri, come si paventano dal personale di vendita dei negozi.
Una maggiore libertà giova a tutti. Compresi i dipendenti che possono adattare i turni di lavoro alla propria rispettiva disponibilità di tempo.