I dibattiti

Bellinzona non è una Città per la cultura

Tramontata l’ipotesi di acquistare l’ex ospedale di Ravecchia, tutto tace sulla mozione accolta dal Consiglio comunale

Ronald David (Ti-Press)

Nella scorsa legislatura la proposta di creare una casa della cultura è stata sottoposta dai Verdi al plenum del Consiglio comunale. La proposta parlava esplicitamente della creazione di un luogo d’incontro per associazioni, musicisti, artisti e altre forme espressive che permettesse la creazione di interessanti sinergie e la nascita idealmente di un nuovo movimento culturale in Città. La proposta è stata accolta da un’ampia maggioranza del Legislativo che ha riconosciuto la mancanza di spazi di questo tipo, dando perciò mandato al Municipio per la creazione di tale luogo di aggregazione. Tramontata l’ipotesi di acquistare l’ex ospedale di Ravecchia il Municipio non ha dato più alcun segno di vita sul tema se non accennando all’ipotesi della creazione di spazi culturali nell’ex oratorio di Giubiasco.

Tale proposta, o forse meglio dire questo goffo tentativo di far digerire meglio l’importante sorpasso di spesa legato al noto scandalo che ha contraddistinto il finale della scorsa legislatura, non ha nulla a che vedere con quanto richiesto dalla mozione accettata dal plenum. Appare in effetti evidente che questo luogo, situato in un contesto prettamente residenziale e già destinato a molti altri scopi, non potrà far altro che ospitare un’eventuale biblioteca e nella migliore delle ipotesi una piccola sala conferenze.

È triste perciò constatare come vi sia una scarsissima considerazione da parte dell’esecutivo delle richieste dei mozionanti (peraltro mai contattati dal Municipio) ma soprattutto verso persone e associazioni che si impegnano giornalmente per delle forme di cultura diverse da quelle estremamente istituzionali e tranquille. Il patrimonio immobiliare della Città permette sicuramente di individuare luoghi adatti da ristrutturare allo scopo, primo tra questi l’ex Stallone situato in posizione centrale della Città. Servirebbe un po’ di buona volontà e di attenzione alle cittadine e ai cittadini che credono che la Città possa svilupparsi anche dal punto di vista del capitale umano.