Bellinzonese

Mozione Ppd su via Tatti, il Municipio alza un argine

Ritenuta irricevibile la proposta di far decidere al Cc l’approfondimento del terreno in zona Sarecc per insediarvi il Centro di pronto intervento

1 dicembre 2021
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‘La competenza è nostra e non del Consiglio comunale’. Tradotto dal politichese, è questa la conclusione cui giunge il Municipio di Bellinzona nei confronti della mozione Ppd inoltrata l’11 novembre – ben presto adesso ritenuta irricevibile – che invita il Consiglio comunale a incaricare l’Esecutivo di “valutare, studiare e verificare l’opportunità di realizzare” il Centro comune di pronto intervento nella zona di via Tatti in prossimità del nuovo semisvincolo; e successivamente “sottoporre al Cc un messaggio per la domanda di un credito di progettazione entro la fine della corrente legislatura”, che scadrà nella primavera 2024. Proposta che il capogruppo Ppd Paolo Locatelli e co-firmatari fanno con l’auspicio di dare la scossa a un progetto molto atteso dagli attori coinvolti, da tempo alle prese con difficoltà logistiche più o meno gravi, ossia Croce Verde, Pompieri, Azienda multiservizi e Protezione civile. Questo considerato che i due terreni finora individuati dal Municipio e Giubiasco sono congelati per un interesse preminente del Cantone a insediare un’area per nomadi e, rispettivamente, a causa di un ricorso dello stesso Municipio che di fatto sospende il mappale Seghezzone già adibito ad attrezzature pubbliche, già indicato per questo scopo nel Piano d’azione comunale ma che sembra interessare, pure qui, al Cantone per un’eventuale nuova Scuola media. Mozione Ppd nella quale si è innescata sabato 27 l’intervista rilasciata alla ‘Regione’ dal municipale leghista Mauro Minotti, capodicastero Sicurezza e Servizi industriali e in tale veste responsabile del dossier per la Centrale di pronto intervento che nella passata legislatura era in mano al vicesindaco Plr Andrea Bersani. Minotti che chiede ai colleghi di Esecutivo di approfondire l’idea popolare-democratica e in particolare la possibilità di chiedere al Cantone lo sblocco dell’edificabilità del terreno in zona Sarecc, situato a ridosso di via Tatti e di proprietà del Patriziato di Carasso il quale, presieduto dallo stesso Minotti, potrebbe metterlo a disposizione della Città con un diritto di superficie.

L’esecutivo: ‘Competenza nostra’

Intanto però il Municipio alza un argine: citando l’articolo 67 della Legge organica comunale, sulla cui base il Municipio deve formulare un preavviso scritto sulla ricevibilità o irricevibilità della mozione, comunica al Legislativo di ritenerla appunto irricevibile. Questo perché il tema “rientra nelle competenze delegate all’Esecutivo dall’articolo 13 capoverso 2 della Loc e dall’articolo 9 capoverso 2 del Regolamento comunale, e non in quelle del Consiglio comunale”. Regolamento che indica la delega al Municipio in alcuni ambiti, fra i quali quello in cui “decide l’esecuzione delle opere pubbliche sulla base di preventivi e di progetti definitivi e accorda i crediti necessari”.


Il capogruppo Ppd Paolo Locatelli (Ti-Press)

Locatelli: ‘No, competenza nostra’

E mentre nella riunione settimanale odierna il tema potrebbe venire discusso dall’Esecutivo, il suo preavviso di non ricevibilità fa storcere il naso al Ppd. Sollecitato dalla redazione il capogruppo Paolo Locatelli ricorda che «una mozione ha la pretesa di suggerire al Municipio un tema di cui si presume avere un interesse pubblico e avviare attorno a esso un dibattito. Nella nostra mozione ci siamo limitati a chiedere al Municipio di valutare l’opportunità di edificare un Centro di pronto intervento in un sedime vicino a quella che tra pochi anni diventerà la porta d’accesso principale della Città, ovvero nelle adiacenze del futuro semisvincolo autostradale. È indubbio che la nostra mozione ha come tema la pianificazione del territorio e quindi il tema rientra a pieno titolo nei compiti e nelle prerogative del Consiglio comunale e non del Municipio. Anticipare, com’è stato fatto in questo caso, il giudizio municipale d’irricevibilità – contestato, ovviamente, nella forma – prima ancora di aver assegnato l’atto alla Commissione della gestione del Cc, mi sembra francamente eccessivo». Locatelli va oltre temendo «un tentativo di ‘censura preventiva’ del Municipio volta a inibire una discussione che è, lo ribadisco, di esclusiva competenza del Consiglio comunale». Piaccia o meno, conclude il capogruppo Ppd, la discussione sull’ubicazione della struttura il cui progetto di massima indica un investimento attorno ai 50 milioni «ci sarà prima in Gestione e poi in Consiglio comunale». Ritiene infine «quanto meno stravagante» il fatto che il 24 novembre il Municipio determini «in tempi record» l’irricevibilità della mozione, mentre tre giorni dopo «il capodicastero Minotti definisca in un’intervista la stessa mozione interessante e meritevole di approfondimenti».

Le difficoltà pianificatorie

Questi dovrebbero in particolare riguardare le norme pianificatorie che frenano l’edificabilità del mappale patriziale ai Sarecc (26’000 metri quadrati oggi coltivati) caldeggiata peraltro dalla stessa Croce Verde. Per diventare edificabile necessiterebbe infatti di venire compensato con altri terreni oggi edificabili e da dezonare trasformandoli in agricoli. Operazione al limite dell’impossibile, secondo il Municipio, e che la nuova Legge federale sulla pianificazione del territorio, entrata in vigore nel 2014, rende obbligatoria. Esecutivo che nel giugno 2020 rispondendo a una lettera della Croce Verde aveva ricordato che il fondo è stato già oggetto in passato di proposte pianificatorie per renderlo edificabile (l’ultima nel 2009 con l’idea di realizzarvi lo stadio dell’Acb con tanto di centro commerciale e casa anziani) e tutte sono state cassate a più livelli, soprattutto per motivi di ordine paesaggistico, agricolo e di contenibilità del Piano regolatore. L’ultima volta ancora nel 2006 con la chiara indicazione del Tribunale della pianificazione di concretizzarne la pianificazione quale terreno fuori dalla zona edificabile. Una strada insomma decisamente in salita, ma secondo il Ppd non impossibile, qualora venisse in effetti imboccata dalla Città.

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