Bellinzona: i dettagli delle trattative in corso fra Municipio, cooperativa e Dss sulla possibile cessione della struttura per anziani
Si accende il dibattito politico sull’ipotesi d’integrare la gestione della casa anziani Greina di Bellinzona nel Settore anziani comunale, dapprima a titolo accompagnatorio e dal 2024 in modo definitivo con l’eventualità anche di un passaggio di proprietà dall’omonima società cooperativa alla Città. Oltre a un’interpellanza del Movimento per il socialismo e alle osservazioni preliminari del Municipio su una mozione Mps, si precisano i contorni dell’operazione annunciata ieri dalla cooperativa Greina proprietaria e gerente della casa di riposo presente dal 1966 in via Pizzo di Claro con 59 posti letto (la metà in camere doppie) e 94 collaboratori. Anzitutto, stando a quanto appurato dalla redazione, emerge che l’eventuale passaggio di proprietà avverrebbe a costo zero per le casse comunali. Idem il risanamento globale il cui investimento è stato stimato dalla cooperativa in 20-25 milioni di franchi; infatti le nuove disposizioni cantonali, aggiornate nel 2020 dopo la mozione parlamentare Durisch, prevedono che anche le costruzioni e ristrutturazioni promosse nel settore anziani da enti pubblici possano beneficiare di un sussidio cantonale completo, mentre prima ammontava a meno della metà. Lo stesso trattamento insomma di cui beneficerebbe la società cooperativa.
Ma allora, perché quest’ultima si dichiara pronta a cedere l’immobile alla Città, visto che la ristrutturazione non le costerebbe nulla? Come abbiamo scritto ieri, il progetto preliminare risalente al 2019 è stato messo in standby anche per una questione di superfici e terreni. E meglio: siccome una ristrutturazione radicale comporterebbe l’impossibilità di usufruire dello stabile per circa due anni, gli ospiti dovrebbero venire spostati temporaneamente in un’altra residenza. Facile solo a parole, non avendo la cooperativa altri stabili a disposizione abilitati a tale scopo. Perciò, prima d’intavolare le recenti trattative col Municipio e il Cantone per un’integrazione nella rete cittadina, la cooperativa aveva chiesto all’esecutivo turrito la disponibilità di un terreno comunale idoneo sul quale costruire una nuova casa Greina, per poi demolire quella vecchia e cedere alla Città questo terreno una volta liberato dalle macerie. Una permuta diretta però fermatasi sul nascere non avendo il Comune trovato un mappale idoneo pronto all’uso. Conseguenza: si dovrà cedere casa Greina alla Città.
Ma il Comune – e qui la domanda s’impone – così facendo non rischia forse di ricevere un dono destinato a generare più problemi che benefici? Interpellato dalla ‘Regione’ il municipale Giorgio Soldini, capodicastero Anziani, Servizi urbani e Ambiente, premette che le trattative intavolate col Dss e la cooperativa sono anzitutto orientate a individuare la migliore soluzione a lungo termine per gli ospiti e anche per i dipendenti di Casa Greina: «In questo senso il Municipio è ben disposto a entrare in materia. A titolo personale considero un valore aggiunto l’eventuale integrazione della struttura nel nostro sistema di gestione in rete, che ne uscirebbe arricchito passando da quattro a cinque strutture». Per quanto riguarda la ristrutturazione, aggiunge Soldini, «bisogna precisare che la Greina può continuare la sua attività, ancora come oggi, per alcuni anni», essendo peraltro stata sottoposta ad ampliamento e parziale risanamento l’ultima volta nel 2005. «Avremmo così tempo a sufficienza per individuare la soluzione migliore, sia che si costruisca da zero nel medesimo luogo o altrove, sia che si ristrutturi. Per tutta la durata del cantiere, qualora si dovesse rendere necessario spostare gli ospiti, d’accordo con le autorità cantonali si potrebbero individuare soluzioni provvisorie facendo capo alle nostre quattro strutture o ad altre case di riposo della zona e delle regioni limitrofe». Come detto, conclude Soldini, «tutto ciò è tema di approfondimento e ovviamente l’anno prossimo dovrà essere concretamente coinvolto anche il Consiglio comunale per una decisione di merito», dopo la prima informazione data ieri alla Commissione della gestione.
Il tema, ricordiamo, s’interseca con la mozione del novembre scorso con cui l’Mps chiede la costituzione di un ente comunale case anziani e aiuto domiciliare nel quale far confluire anche le altre strutture private attive nel comprensorio (oltre alla Greina anche l’Aranda di Giubiasco, la Paganini Rè di Bellinzona e la Visagno di Claro) con vigilanza diretta e potere decisionale affidati al Consiglio comunale. Ossia, con un po’ meno di libertà operativa rispetto agli altri Enti autonomi di diritto comunale già attivi. Ebbene, nelle sue osservazioni preliminari datate aprile 2022 e rivolte alla Commissione della legislazione, il Municipio, citando "problemi di attuazione e di opportunità" e sollevando una lunga serie d’interrogativi, invita il Consiglio comunale a respingere la mozione per quanto riguarda l’ente comunale. In particolare chiede se sia opportuno sciogliere o comunalizzare enti che godono di buona salute e che offrono un servizio apprezzato dall’utenza. Tuttavia, l’esecutivo ritiene che l’ipotesi di costituire una rete di tutti gli enti che si occupano di anziani "può essere seriamente presa in considerazione: il tema andrebbe approfondito coinvolgendo nelle riflessioni e nelle analisi tutti gli attori presenti sul territorio".
Dal canto suo, l’Mps in un’interpellanza depositata oggi ribadisce che la mozione "propone un concetto complessivo che va al di là del semplice passaggio di proprietà o dell’integrazione nell’attuale rete anziani. La mozione vuole garantire in modo uniforme e sufficiente su tutto il territorio cittadino cure in strutture sociosanitarie e a domicilio". Auspicando che il legislativo si esprima in tempi brevi sulla mozione, l’Mps sollecita il Municipio affinché cambi opinione alla luce delle trattative avviate su Casa Greina. Pure sollecitata una riflessione nella prospettiva di sostituire l’attuale direttore del Settore anziani della Città, il quale è in attesa di processo in Pretura penale, insieme alla direttrice sanitaria e all’ex capocure, per i problemi sorti con il Covid alla casa anziani di Sementina, dove nella primavera 2020 sono deceduti 22 ospiti. Pure chiesto al Municipio di specificare come intenda concretamente supportare, dal 1° gennaio 2023, Casa Greina nella gestione transitoria, dopo la partenza del suo direttore dimissionario, e garantire la supervisione.