Il Comune meno esteso del Ticino ha bisogno di un cambiamento: a questa conclusione è arrivata la maggioranza del Consiglio comunale – e vale la pena di capire bene perché sia stato deciso di approfondire l’ipotesi di un’aggregazione con la Città di Locarno.
Il nostro è un Comune che offre un’alta qualità di vita: i grandi investimenti sono stati fatti, e non abbiamo ritardi infrastrutturali da recuperare.
Dal passato, però, abbiamo ereditato una situazione finanziaria seriamente compromessa: il moltiplicatore politico è fisso al 100%, ma quello reale veleggia oltre il 130%. A meno di accogliere qualche contribuente ultra-facoltoso, bisogna essere consapevoli che da una situazione del genere non esistono vie d’uscita indolori.
Ecco spiegato perché l’aggregazione è diventata un tema da considerare seriamente. Per Lavertezzo si tratta di un’opportunità per guardare al futuro con serenità, sapendo di portare in dote un patrimonio senza ombre – che, non a caso, ci rende desiderabili agli occhi di tutti i Comuni confinanti.
Questa molteplicità di opzioni ha spinto il Consiglio comunale a valutare ogni possibile scenario, nel modo più oggettivo possibile. Rimanere soli o unirsi? E a chi? Gordola, Cugnasco-Gerra o Locarno?
Alla fine, la maggioranza è giunta alla conclusione che Locarno sia il partner migliore – per prima cosa, vista la continuità territoriale che ci lega. Basta salire alla chiesa di Montedato per capire che la nostra porta di casa dà direttamente sui territori del Piano che appartengono alla Città. Questo legame coinvolge anche la popolazione: lo conferma il recente evento promosso dalla nostra Società ricreativa, che ha servito un apprezzatissimo risotto all’inaugurazione del nuovo supermercato Lidl di Locarno-Riazzino.
Ma cosa può ottenere Lavertezzo, aggregandosi con Locarno? Per prima cosa, l’opportunità di profilarci come registi dello sviluppo futuro proprio nel comparto di Riazzino, che attorno alla stazione sta vivendo uno sviluppo molto interessante. E poi, teniamo presente che questa aggregazione sarebbe la prima in assoluto, nell’agglomerato locarnese. Si tratterebbe di un passo storico, in grado di sbloccare uno stallo che dura da decenni. Di conseguenza, potremmo puntare a un contributo cantonale sostanzioso – aprendo la discussione su progetti altrimenti fuori dalla nostra portata, come quello di una casa anziani.
È fondamentale capire che nulla è stato deciso, per ora. Si tratta di avviare una discussione serena, concentrandoci sui fatti e su come assicurare un futuro prospero al nostro Comune. Il primo passo consisterà sicuramente in una serata pubblica, per avere un confronto serio – al di là dei toni accesi e delle molte inesattezze delle ultime settimane.
Il bello di questo dibattito è che, a differenza di altri Comuni, oggi a Lavertezzo siamo (ancora) padroni del nostro destino – ma dobbiamo essere consapevoli che questa condizione potrebbe non protrarsi per sempre, viste le ombre che aleggiano sulle nostre finanze.