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‘Comuni e governo ci indichino i progetti da concretizzare’

Commissione gestione, Caprara: ‘Di tavoli di lavoro ce ne sono troppi’. Durisch: ‘Enti locali sotto pressione dai tagli e dagli sgravi fiscali’

Il dibattito è solo all’inizio
(Ti-Press)

Lo aveva anticipato ieri il presidente della commissione parlamentare della Gestione Bixio Caprara, lo ha confermato oggi alla fine della riunione: la lettera inviata dai Municipi di Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano e Mendrisio con la quale chiedono a governo e Gran Consiglio di finirla con “lo scaricabarile” in ottica Preventivo 2025 e di rinunciare “da subito” ad altri aggravi per i Comuni, è stata discussa stamattina dai commissari. «Siamo volentieri disposti a incontrarli, ci mancherebbe, anche se non tanto e non solo adesso nella contingenza di questo Preventivo del Cantone. I tempi sono stretti e non vogliamo esercizi alibi», sintetizza Caprara a ‘laRegione’. Per il deputato liberale radicale «è assolutamente evidente come la situazione finanziaria del Cantone non è sanata, quindi il tema è aperto: il percorso di risanamento sarà ancora molto lungo, e ci piacerebbe capire cosa intendano davvero i Comuni perché di progetti, tavoli di lavoro e cose simili mi pare ce ne siano parecchi e pure troppi».

Secondo Caprara, quindi, «sarà importante capire sia da parte dei Comuni, sia da parte del Consiglio di Stato, quali siano davvero gli ambiti ancora aperti e i progetti da portare avanti e anche come li si vuole affrontare in modo concreto». Non si scappa: «I due livelli istituzionali devono risolvere questo problema insieme – afferma ancora Caprara –, senza che ci siano perdenti ma senza nemmeno limitare il tutto a un semplice spostamento di oneri». Perché? Semplice. Perché «ci sono oneri e risorse fiscali, e bisogna pensare da un lato al riorientamento delle competenze al livello istituzionale che garantisce l'efficacia migliore, dall’altro alle entrate». Nel senso che, continua Caprara, «ci sono entrate cantonali e comunali, ma a dipendenza di chi svolgerà quel compito le risorse devono essere riallocate con un discorso perequativo o di flussi finanziari». Nel frattempo però i Comuni continuano a lamentarsi... «D'accordo – risponde il coordinatore della Gestione –, ma ricordiamoci che negli ultimi tempi c’è stata una cantonalizzazione evidente di molti servizi. Basti pensare agli sportelli Laps, agli ospedali e in futuro alle Autorità di protezione». Insomma, il discorso sarà lungo e andrà ben oltre il Preventivo 2025.

Secondo il capogruppo socialista Ivo Durisch, i Comuni «sono stati messi fortemente sotto pressione dai tagli e dagli sgravi fiscali portati avanti finora a livello cantonale. Ora diversi esecutivi locali stanno facendo sentire preoccupazioni e rimostranze». «Purtroppo – e qui la considerazione di Durisch pare stridere con le parole di apertura al dialogo pronunciate da Caprara – la loro voce non è stata presa molto in considerazione dalla commissione parlamentare della Gestione». Si vedrà.

Il governo su ‘Ticino 2020’: prevale la volontà politica di giungere a un risultato utile

Ancora a proposito dei rapporti fra Comuni e Cantone resta intanto aperto, sulla carta al momento di sicuro, il discorso sul progetto ‘Ticino 2020’, la riforma dei flussi finanziari e dei compiti tra i due livelli istituzionali. Un progetto che però si è incagliato. “Sembra essere finito su un binario morto”, scrivono i Municipi delle Città nella recentissima lettera a Consiglio di Stato e Gran Consiglio. Una riforma, osservano, che “è stata stravolta strada facendo (per volontà del Cantone che ha imposto la neutralità finanziaria tra i due livelli istituzionali)”. Tranchant.

Il progetto Ticino 2020 “fatica a trovare una soluzione sufficientemente condivisa”, ammette il governo rispondendo ai quesiti posti dalla Commissione della gestione in relazione al Preventivo 2025 del Cantone. La consultazione svoltasi nel 2024, annota il governo, “ha nuovamente evidenziato l’insoddisfazione e il disallineamento dei Comuni, in modo particolare per quanto riguarda il mancato riconoscimento da parte del Cantone di una maggiore autonomia politica e amministrativa”. A ciò “si aggiungono le tensioni crescenti tra i due livelli istituzionali”. Tensioni crescenti, rileva il Consiglio di Stato. “Le varie riforme, in modo particolare quelle fiscali, e le misure di risanamento dei conti cantonali hanno infatti contribuito a rafforzare sentimenti di incertezza e diffidenza”, spiega il governo. Un contesto difficile. Eppure... “A prevalere è comunque la volontà politica di giungere a un risultato utile”, assicura il Consiglio di Stato. Che prosegue: “I Comuni hanno chiesto in particolare di poter anticipare la seconda fase del progetto, condizionando a essa l’accettazione di una soluzione riguardante la prima fase. Se si confermerà la volontà delle parti di fare questo ulteriore tentativo, le discussioni che ne seguiranno si protrarranno per tutto il 2025, per cui per l’anno prossimo non ci si attende alcun onere supplementare rispetto a quanto previsto a Preventivo 2025, né il licenziamento di messaggi in esito riguardanti il progetto”.

A dicembre in aula con due, forse tre rapporti

Preventivo 2025 che è stato oggetto di confronto stamattina in Gestione. «Ogni gruppo sta chiarendo le proprie posizioni, l'obiettivo è sempre quello di andare in aula a dicembre» conferma Caprara: «Con più rapporti». Uno, molto probabilmente, sarà stilato dall'Udc. Il deputato e commissario della Gestione Tiziano Galeazzi infatti ci conferma che «stiamo valutando se farne uno nostro, quello che per noi è importante è affrontare la questione della spesa che continua a crescere». Nettamente contrario al Preventivo 2025 è il Partito socialista, che presenterà un rapporto di minoranza. Durisch è granitico: «Ribadiamo la nostra contrarietà ai tagli dello scorso anno che troviamo anche in questo Preventivo, ovvero le misure che toccano in maniera importante le case per anziani e gli istituti per invalidi. Senza dimenticare i tagli ai sussidi di cassa malati, che il Consiglio di Stato ha deciso di ripresentare nonostante un nuovo grande aumento dei premi. Tagli alla Ripam sui quali siamo pronti a lanciare un referendum se il plenum dovesse decidere di approvarli».

Durisch, dal canto suo, si dice pronto alla battaglia anche per quanto riguarda altre possibili misure di risparmio proposte dalla ‘Gestione e finanze’. Aggiunge il capogruppo socialista: «Non condividiamo i tagli e la politica fiscale che c’è stata finora. Una politica fiscale che ha impoverito il Cantone e non solo. Anche i Comuni, come detto, sono sotto pressione». Strategia degli sgravi che per il Ps «si è scontrata ancora una volta con il Preventivo. Sono state tolte due misure importanti sul lato delle entrate, ovvero la tassa di collegamento e la parziale correzione della progressione a freddo. Questa narrazione che punta il dito solo sulla spesa, mentre non vuole guardare alle entrate che diminuiscono, non ci va per nulla bene. Quindi bocciamo il Preventivo così come presentato dal governo».

E riguardo alle due misure citate dal parlamentare socialista, il Consiglio di Stato è chiaro: “Senza l’introduzione della tassa di collegamento e senza la revisione della tendenza del gettito con il sistema della progressione a freddo aggiornato (ipotesi 0,85%), le entrate annuali diminuiscono di 23 milioni di franchi, portando il risultato d’esercizio previsto per il 2026 a -122,98 milioni, per il 2027 a -133,36 milioni e per il 2028 a -162,11 milioni”. Cifre eloquenti, contenute nelle risposte del governo alle domande della Gestione sul Preventivo.

Domande e risposte: sussidi premi casse malati, asilo...

Il Consiglio di Stato affronta anche il dossier Ripam aggiornando la misura di taglio dei sussidi alle cifre presenti nel messaggio sul Preventivo – che erano basate su una previsione di aumento dei premi di cassa malati del 6% – all'incremento ben più pesante che è stato deciso per l'anno prossimo a Preventivo già presentato. Con il 10,5% di spesa in più per i premi nel 2025, si passa infatti da 620 unità di riferimento che avrebbero perso il diritto al sussidio a 400: “290 nuove unità di riferimento senza figli acquisirebbero il diritto al sussidio, mentre 690 perderebbero il diritto per effetto della misura. A livello di beneficiari, il numero delle persone escluse dal diritto per effetto della misura si ridurrebbe di 600 persone, passando da circa 2'700 a 2'100”. Il governo, a ogni modo, tiene a ricordare che “il dato sui beneficiari che perderebbero il diritto alle prestazioni non è esaustivo”. La Ripam, adeguandosi automaticamente all'aumento dei premi, porta a un meccanismo che “può comportare sia un aumento del sussidio, sia un ampliamento del numero dei beneficiari, consentendo a una parte significativa dei beneficiari Ripam di ottenere un sostegno maggiore”. La riduzione della costante, per contro, “inciderà invece sui redditi più alti”. In soldoni, è proprio il caso di dirlo, “il contributo del Cantone per la Ripam ordinaria aumenterà comunque complessivamente di circa 7,3 milioni”. La misura di taglio, invece, “comporterà un contenimento della spesa di 10,8 milioni”.

Per quanto concerne l'asilo, tema campale per la Lega e decisivo per un'adesione di via Monte Boglia al Preventivo, le spese continuano a salire: “L'entità dell'importo rimborsato dalla Confederazione copre solo parzialmente le spese erogate dal Cantone e questo nonostante i costi riconosciuti nell'ambito dell'asilo siano ampiamente ridotti sia per le attuali misure di risparmio applicate in Ticino al settore, sia per il rispetto del principio di riduzione delle prestazioni assistenziali per le persone afferenti al settore dell'asilo (salvo i rifugiati) rispetto ai residenti in Svizzera. La quota parte rimanente resta a carico del Cantone”. E quindi? Quindi “l'esiguo grado di copertura della somma forfettaria globale porta pertanto il Ticino a confrontarsi con sempre maggiori costi a livello cantonale che non sono di fatto più sostenibili”.

Tra le domande della Gestione anche quella riguardante il settore dell'esecuzione delle pene e delle misure. Il Preventivo 2025, indica il Consiglio di Stato, contempla le risorse supplementari, e quindi finanziarie, legate alla prossima entrata in funzione al Penitenziario cantonale, precisamente nel Carcere penale, della Sezione femminile dopo il via libera alla sua realizzazione da parte del Gran Consiglio nel giugno dello scorso anno. “Tali risorse supplementari – annota il governo – sono in particolare previste in favore delle Strutture carcerarie cantonali, dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa e del Servizio di medicina penitenziaria gestito dall’Ente ospedaliero cantonale. Un progetto che a tendere dovrebbe attenuare la voce di spesa per l’esecuzione di pene in altri istituti, perlomeno per quanto attiene alla popolazione carceraria femminile, riducendo i trasferimenti in strutture di altri cantoni delle detenute di competenza del Canton Ticino”.