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Tpc, l'avvocato di Quadri e Verda Chiocchetti ne ha per tutti

Caos al Tribunale penale cantonale, Broggini critica il presidente del Consiglio della magistratura, la non autosospensione di Ermani e il pg Pagani

Marco Broggini
(Ti-Press)
22 agosto 2024
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È un'entrata a gamba tesa con tutti i crismi. In neanche una pagina di testo inviata alle redazioni nel pomeriggio l'avvocato Marco Broggini – patrocinatore dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti che hanno recentemente denunciato penalmente il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani, il suo vice Marco Villa e l'altro giudice Amos Pagnamenta, ultima tappa per ora del caos imperante all'interno del Tpc tra segnalazioni, controsegnalazioni, presunto mobbing nei confronti di una segretaria e l'invio da parte di Ermani di un messaggio WhatsApp con un'immagine con due falli giganti e la scritta ‘Ufficio Penale’ – ne ha per tutti: il presidente del Consiglio della magistratura Damiano Stefani, lo stesso Ermani e anche, di transenna, per il procuratore generale Andrea Pagani.

‘Oltremodo necessarie alcune precisazioni’

Con ordine. Il testo di Broggini, ritenendo “siano oltremodo necessarie alcune precisazioni”, attacca a testa bassa: “In primo luogo va sottolineato che il presidente del Cdm è in possesso ormai da quasi due mesi dell'immagine sconcia pubblicata da un noto quotidiano (‘laRegione’, ndr) martedì scorso”. Smentendo, di fatto, quanto affermato dallo stesso Stefani alla Rsi. Del resto, riprende Broggini, “questa autorità (il Cdm, ndr) dispone di una segnalazione contro il giudice Ermani inoltrata nella primavera di questo anno dalla segretaria oggetto di mobbing, nell'ambito della quale sono stati esposti anche altri fatti rilevanti”.

Ebbene, “leggo oggi – riprende l'avvocato di Quadri e Verda Chiocchetti – che secondo il presidente del Cdm una sospensione immediata di un magistrato sarebbe possibile ‘solo in caso di reato grave’. In realtà l'articolo 82 della Legge sull'organizzazione giudiziaria prevede che il Cdm può sospendere un magistrato oggetto di un procedimento penale ‘quando le circostanze del caso lo giustificano’”. Tesi, questa, oggetto anche della richiesta inoltrata dai Verdi del Ticino.

Se ciò non bastasse, sottolinea l'avvocato Broggini, “l'articolo 29 del Regolamento del Cdm conferisce al suo presidente la facoltà di sospendere immediatamente un magistrato oggetto di un procedimento disciplinare (non penale) quando sussistono seri pericoli non soltanto per l'amministrazione della giustizia, ma per la sua immagine (!)”.

‘Finora nulla è stato intrapreso’

L'affondo di Broggini continua perché, per il patrocinatore dei due giudici, “fino a oggi nulla è stato intrapreso, né tantomeno il giudice interessato, nonostante le richieste pressoché unanimi della politica, ha ritenuto di autosospendersi almeno provvisoriamente”. A lasciare “perplesso” Broggini è anche “il constatare che il presidente del Cdm continui a esprimersi sui media in merito a problematiche che sarà chiamato a giudicare, palesando oltretutto opinioni personali non certo richieste dalla situazione a dir poco delicata. Tra le righe – continua Broggini – egli sembra quasi voler banalizzare l'invio della nota immagine da parte del giudice Ermani alla segretaria del Tpc, che oltretutto all'epoca era già da tempo vittima di mobbing”.

‘Mi sfugge perché si sia sollecitato un pp straordinario’

I cahiers de doléances di Broggini continuano con una parte finale dedicata anche al pg Pagani. Quella che prende le mosse dall'esposto inviato da Quadri e Verda Chiocchetti al procuratore generale il 22 luglio. “Dopo aver subito informato lo stesso presidente del Cdm, con lettera 30 luglio ho esplicitamente chiesto al pg di sospendere la trattazione del procedimento, in quanto mi era stato comunicato che a breve sarebbe avvenuto un incontro conciliativo”. Conclude Broggini: “Mi sfugge il motivo per il quale lo stesso pg, a una decina di giorni dalla ricezione di questa chiara richiesta, abbia ritenuto in tutta fretta di sollecitare la nomina da parte del Consiglio di Stato di un procuratore pubblico straordinario con questo compito”.

A onor del vero, però, occorre scrivere che anche se una parte chiede di tenere in sospeso un procedimento, tocca al pubblico ministero decidere in merito alla sospensione dopo aver fatto le sue verifiche. Sarà semmai responsabilità del titolare del procedimento penale, in questo caso il pp straordinario Passini, prendere le decisioni sull'incarto.

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