Il Gran Consiglio boccia la richiesta socialista e aderisce al rapporto di Battaglioni (Ppd) : 'Cinque mesi e mezzo di divieto possono bastare'
Vietare i rally in Ticino tutto l'anno? No, perché «sarebbe una misura ingiustificatamente discriminante». Il Gran Consiglio con 48 favorevoli (Plr, Lega, Ppd e Udc) e 20 contrari (Ps, Verdi, Mps e Pc) ha, quindi, seguito il rapporto della Commissione parlamentare ambiente, territorio ed energia che chiedeva la bocciatura della mozione, presentata due anni fa, dei socialisti Ivo Durisch, Carlo Lepori e Daniela Pugno Ghirlanda. Niente da fare, insomma. Nel Mendrisiotto e negli agglomerati di Lugano, Locarno e Bellinzona rimarrà vietato lo svolgimento di qualsiasi manifestazione motoristica dal 1° gennaio al 31 marzo e dal 15 giugno al 31 agosto. Non un giorno di più.
A spiegare il perché in aula è il popolare democratico Fabio Battaglioni, secondo il quale «occorre individuare un giusto equilibrio tra l'intervento statale, volto a preservare il benessere di tutta la popolazione, e la libertà del cittadino, in questo caso rivolto alla pratica di un interesse particolare». Per il relatore del rapporto commissionale «l'introduzione di un divieto così importante nel settore delle gare motoristiche» andrebbe a creare forte disparità di trattamento «con manifestazioni sportive, e non, suscettibili di causare il medesimo impatto ambientale». E al riguardo Battaglioni cita «concerti, partite di calcio e hockey, gare ciclistiche ed altro». Ricordando, ad ogni modo, che «il Piano di risanamento dell'aria (Pra) prevede oggi una scheda particolare per le gare motoristiche già restrittiva, che vede un divieto di organizzarle durante 5 mesi e mezzo l'anno». Una misura, questa, che per il deputato Ppd «è efficace e idonea, per questo si è deciso il suo mantenimento senza ulteriori modifiche anche nel nuovo Pra, dopo consultazione con i diversi enti coinvolti». Ciò detto, per Battaglioni è importante annotare come «la riduzione dell'inquinamento atmosferico è un obiettivo primario per tutti. E la maggioranza della Commissione ambiente, territorio ed energia ritiene che le limitazioni imposte alle gare motoristiche siano adeguate e sufficienti per raggiungere gli obiettivi prefissati».
Di tutt'altro avviso il capogruppo socialista Ivo Durisch: «Riconoscere l'emergenza climatica vuol dire anche prendere piccoli provvedimenti come questo, provedimenti che qualcuno potrà dire che possono avere un forte impatto educativo e mediatico». Deputato del Mendrisiotto, Durisch rileva che «nonostante le misure prese e nonostante la diminuzione delle emissioni dei motori a scoppio l'inquinamento rimane ancora troppo alto. Il Ticino è saldamente in testa alla classifica delle regioni più inquinate della Svizzera». E aggiunge: «I rally sono una forma di pubblicità di veicoli potenti, inquinanti e di una modalità di guida poco riguardosa dell'ambiente. Vietarli tutto l'anno nel Mendrisiotto e negli agglomerati urbani sarebbe il chiaro segnale di una volontà e coerenza politica che desidera contribuire alla riduzione dell'inquinamento e del traffico motorizzato». Il messaggio governativo, riprende il capogruppo socialista, «indica che la misura proposta sarebbe sproporzionata, poco efficace e ideologica. Ma sarebbe in linea con gli obiettivi delle linee direttive che intendono attenuare gli effetti negativi dei mutamenti climatici e migliorare la promozione della salute».