Foroglio irraggiungibile a causa della strada chiusa. Ma lo stabile non ha danni e l'assicurazione non risponde. L'appello dei proprietari
Immani danni al contesto paesaggistico e infrastrutturale, ma non allo stabile. Quindi nessuna copertura assicurativa, nemmeno per le mancate entrate causate dall’impossibilità di raggiungere il luogo in auto causa strada chiusa. Parliamo di Foroglio, in Val Bavona, e dell’osteria “La Froda”, che dalla mattina del 30 giugno 2024 – quella seguente alla disastrosa alluvione – risulta tagliata fuori dal mondo e non genera dunque alcun reddito. Nasce da lì l’appello lanciato da Martino e Sara Giovanettina, della famiglia proprietaria, alla “Comunità della Froda”, ovverosia le persone che negli ultimi 30 anni hanno frequentato la Froda e contribuito, con la loro vicinanza, a darle continuità. Un appello rivolto a chi “ha a cuore questo ristorante che non è solo un ristorante, ma anche un centro culturale, un sito di accoglienza particolare, una specie di isola dal paesaggio fortemente identitario, ma anche una terra di tutte le genti del mondo, un luogo che fa anima”.
Ebbene, di fronte all’eventualità che “questa idea di Froda” potrebbe soccombere, alla comunità veniva chiesto un aiuto per compensare il danno a seguito della chiusura forzata. Aiuto che non si è fatto attendere, vista la risposta importante giunta dalla comunità stessa. Di particolare “peso”, fra i contributi elargiti, quello di 10mila franchi da parte del Campeggio Delta di Locarno, con Daniela Ambrosoli e Mila Merker. Quest’ultimo, manager della struttura, ha consegnato a Giovanettina il generoso chèque.