Il comitato promotore, dopo l’Accordo di principio tra ospedale del cuore ed Eoc, ha dato un mandato “vincolato” al prof. Cassina per ritirare il testo
All’unanimità il Comitato dell’iniziativa “Grazie Cardiocentro” ha deciso stamattina di dare mandato al professor Tiziano Cassina, primo firmatario, di procedere al suo ritiro. Insomma, l’Accordo di principio raggiunto tra Cardiocentro ed Ente ospedaliero cantonale, comunicato il 12 luglio - Accordo che prevede una governance dell’Eoc e la formazione di un ‘modello Cardiocentro’ con autonomia finanziaria e medica - ha portato (quasi) definitivamente il sereno tra le parti. Un mandato, quello conferito dal comitato promotore a Cassina, che “è vincolato a rispetto di tempi e patti, per evitare una battaglia davanti al popolo”, ha spiegato il coordinatore del gruppo Grazie Cardiocentro Edo Bobbià nella conferenza stampa appena conclusa all’Ospedale del cuore. Il rispetto dei tempi, quindi la sottoscrizione dei rispettivi Consigli d’amministrazione entro la fine di agosto, e dei patti: vale a dire la conferma di quanto previsto dall’Accordo di principio. Solo dopo avverrá il ritiro del testo.
Un compromesso salutato con soddisfazione da Cassina, il quale ha lodato “il clima costruttivo che ha caratterizzato le trattative con l’Eoc”, ma anche dalla politica. Se il consigliere nazionale Marco Chiesa ha rilevato che “è stata la vittoria del classico compromesso svizzero”, per il sindaco di Lugano Marco Borradori questo compromesso vale doppio: “Sono felice per l’esito, ma anche perché questa nuova pace aiuterà lo sviluppo del progetto Mizar, che non è naufragato e anzi nel quale la città di Lugano crede molto”.
Insomma, il cielo è sereno sopra il Cardiocentro. Le nubi sono andate via grazie “a un percorso arricchente”, ha ripreso Bobbià. “Arricchente perché il sostegno delle 17mila firme raccolte in così poco tempo ci ha motivato, ma anche perché non c’è stata la vittoria di una parte sull’altra, ma la volontà di cercare un compromesso”.
L’iniziativa è pronta ad essere ritirata dopo aver esaurito il suo ruolo, par di capire. Un’iniziativa “non lanciata come dichiarazione di guerra”, ha affermato Borradori. Un’iniziativa che, come ricordato dal membro di comitato Andrea Leoni, “per sua forma è stato un pungolo, una motivazione”.
Tutto è bene quel che finisce bene? “Se i patti verranno rispettati”, conclude Bobbià.