L'ospedale del cuore pronto a diventare uno degli istituti dell'Ente, se e solo se 'sarà garantita la massima autonomia finanziaria possibile'
Nel prossimo futuro il Cardiocentro confluirà nella galassia dell'Ente ospedaliero cantonale come istituto con una sua autonomia clinica, ma soprattutto finanziaria. Quanta autonomia verrà concessa è il punto su cui dovranno riuscire ad intendersi i due enti, da oggi di nuovo in trattativa con rinnovato spirito collaborativo stando alle parole con cui si presentano alla stampa i membri dei rispettivi Consigli: Edy Dell'Ambrogio per l'Eoc e Giovanni Jelmini per il Cardiocentro. Per il secondo l'asticella resta alta: «Vogliamo la massima autonomia finanziaria possibile in un contesto con una governance unica», esplicita ai giornalisti Jelmini.
Dall'incontro stamane a Palazzo delle Orsoline con il Consiglio di Stato ne escono due tavoli di lavoro: uno prettamente tecnico, che coinvolge i clinici, coordinato dal “facilitatore” Boas Erez «a titolo privato», precisa il presidente del governo Christian Vitta; l'altro, quello decisivo, è di carattere strategico e vedrà la partecipazione delle delegazioni dei due enti. «Il governo si è dichiarato disponibile a intervenire, se sarà richiesto», aggiunge Vitta. «L'obiettivo delle parti è di giungere a una soluzione in tempi brevi: al massimo entro la fine dell'estate. L'accordo finale, ci è stato garantito, porterà gli iniziativisti a ritirare l'iniziativa popolare pendente».