Luganese

'Il progetto Mizar è decaduto. Ora entra in scena SwissLife'

Il Caffè conferma la sua versione dei fatti: '"Sia i 10 milioni stanziati dalla Città, sia i 5 milioni accantonati dal Cardiocentro, tornano ora nelle casse originarie'

Secondo il Caffè all’operazione sarebbe ora interessato anche Decs (Ti-Press)
8 luglio 2019
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Il Caffè risponde alla smentita del Cardiocentro. E lo fa tramite un comunicato in cui sottolinea di aver riportato correttamente, sull’edizione della scorsa domenica, la sostanza dei fatti. Vale a dire che il “Progetto Mizar (laboratori per la ricerca scientifica), così come concepito inizialmente dal Cardiocentro e dalla Città di Lugano, è decaduto". Il presidente di “Lugano Medtech” (la fondazione a cui è affidata da tempo la gestione), nonché municipale della Città, Michele Foletti, lo aveva annunciato già lo scorso fine marzo in un’intervista. Per tanto, sostiene la redazione del dominicale "sia i 10 milioni stanziati dalla Città, sia i 5 milioni accantonati dal Cardiocentro e depositati mesi fa da un notaio, tornano ora nelle casse originarie. Quelle di Lugano e quelle del Cardiocentro".

In più, secondo il Caffè, a inizio luglio si è tenuta una riunione in cui SwissLife è diventata “attore” principale in quanto proprietaria dello stabile Mizar. L'istituto di previdenza si accollerà il costo dei lavori di ristrutturazione, provvedendo all’affitto degli spazi per i quali, nell’incontro della scorsa settimana, ha per altro anche indicato i prezzi. E di tutto questo il Cardiocentro sarebbe già al corrente. Questo progetto, che si sta elaborando in questi giorni, "annullerebbe quanto inizialmente concepito dal Cardiocentro e da Lugano e di fatto libera sia i 10 milioni della Città sia i 5 milioni del Cardiocentro", scrivono la direzione e la redazione del dominicale.

Stando a quanto segnalato dal Caffé, all’operazione sarebbe ora interessato anche il Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) che avrebbe partecipato all’incontro di inizio mese in cui si è entrati in alcuni dettagli che prevedono la presenza del Centro di competenze “Life Sciences” concepito e coordinato dal rettore dell’Universita della Svizzera italiana (Usi), Boas Erez.