Il gruppo di carristi di Mendrisio è stato rifondato nel 2001. Pubblicata una rivista commemorativa
Il Carnevale 2021 è passato agli archivi come un'edizione particolare fatta di iniziative social, pochissime occasioni di incontro e tanta voglia di unire le forze per portare comunque avanti la tradizione. Per I Mistun da Mendriis, però, l'anno in corso è, e resta, particolare. Il gruppo di Mendrisio è infatti arrivato al suo ventesimo anno di attività (dopo essere stato rifondato nel 2001). I festeggiamenti per questo importante traguardo sono giocoforza stati rinviati all'anno prossimo. Ma nel cuore dei Mistun, così come in quello degli appassionati del Carnevale, resta una rivista commemorativa che ripercorre, con immagini, testi ricchi di aneddoti e auguri di autorità e colleghi, il primo ventennio di attività dove il nome di Mendrisio è riecheggiato a più riprese sul podio dei principali cortei mascherati del Cantone. Ultimo in ordine di tempo, il primo rango conquistato nel 2020 al Nebiopoli di Chiasso. “La società vanta dei valori che con il passare del tempo si sono rafforzati – afferma con convinzione Martino Cattaneo, presidente dei Mistun dal 2020, prima di lui ci sono stati Nicola Petraglio (dal 2001 al 2016) e Ivo Sassi (dal 2016 al 2020) –. Questi sono sicuramente l'amicizia, voglia di stare insieme, spirito di collaborazione e la forte passione per il Carnevale”. Valori che lo stop forzato imposto dalla pandemia non farà altro che aumentare.
Sfogliamo anche noi la pubblicazione ‘20 ann d'emuziun cun ul grüp di Mistun’ per capire la storia dei carristi di Mendrisio che, in una delle prima pagine, affermano subito che ‘A ghè vurü ul Merlan per truvà ul temp da scrif la storia di nost vint'ann’. Chi sono i Mistun? “Sono persone che pongono il piacere dinanzi al dovere – questo il significato del nostro nome –. Scherzosamente potremmo dire di essere al contempo dei giocherelloni e fannulloni”. Nonostante il nome, il gruppo “vanta diverse proposte di attività – oltre al Carnevale ci sono per esempio la Sagra del Borgo e la fiera di San Martino, ndr – che ci impegnano da gennaio a dicembre. Non ci annoiamo mai”. Il gruppo è attualmente composto da un centinaio di persone. Dopo diversi anni trascorsi nel capannone della ex Rirì di Mendrisio, ora i carri vengono costruiti negli spazi del Gruppo capannone carri di Carnevale a Chiasso.
La prima fondazione, con il nome ‘Il gruppo bar Commercio Pupo – Mendrisio, risale alla fine degli anni '70. Nel 2001 la seconda generazione di quel primo storico gruppo, decise di riavviare il progetto nato dai loro padri, conservandone il nome e lo spirito. “Dal 2002 i Mistun sono tornati a essere presenti nei vari carnevali della regione e i risultati non sono tardati ad arrivare: già nel 2005 abbiamo visto il primo trionfo in quel di Biasca”. Da quel momento “la compagine mendrisiense è cresciuta di numero e d'esperienza, progredendo dal punto di vista tecnico e artistico e cominciando a collezionare una serie incredibile di soddisfazioni costellate da ottimi piazzamenti”. Da poco la ‘vecchia guardia’ ha lasciato le redini ai membri più giovani “per potere tenere vive le vecchie tradizioni unite a quelle nuove”. Sono passati vent'anni ma, si precisa ancora nella pubblicazione, “lo scopo di questa allegra compagnia non è orientato al risultato. Le persone che, in un modo o nell'altro, ne entrano a contatto, si ritrovano a promuovere valori come amicizia, sano divertimento, collaborazione, unità d'intenti e solidarietà”. Un valore, quest'ultimo, “che sta particolarmente a cuore al comitato e ai soci, che in passato hanno dimostrato grande sensibilità e generosità sostenendo cause umanitarie e benefiche”.
Nel 1985 i primi Mistun si sono sciolti “per gli stessi e svariati motivi che si presentano ancora al giorno d'oggi nelle varie società, di qualunque entità esse siano”. Nel suo intervento, l'ex presidente Nicola Petraglio ricorda che il padre gli ha raccontato che l'ex presidente è passato in banca e ha saputo che il conto dei Mistun esisteva ancora ed erano depositati poco meno di tremila franchi. Cosa fare? Un ritrovo per estinguerlo o utilizzare la somma per “riprendere le redini e ricostituire la società?”. Sono bastate alcune telefonate per scrivere il primo capitolo di una storia oggi ventennale. Ottenuto un rimorchio in prestito (“dall'amico Eliano Meroni”) e trovato un capannone (per un solo anno, di una falegnameria di Genestrerio), è stata avviata la costruzione del primo carro (“I vecchi Mistun erano carristi e noi non potevamo essere da meno”). Per essere portato all'esterno è però stato necessario... sgonfiare le ruote del rimorchio. “Da lì in poi, ogni anno, la prima cosa che abbiamo controllato era l'altezza della costruzione portante”.
Quello dei vent'anni è un traguardo importante di una storia ancora lunga. Alle nuove leve – che vanno dagli 8 ai 26 anni – il libro dedica tre pagine di pensieri dai quali emerge chiaramente che il futuro del gruppo è assicurato. Per tutte le informazioni basta consultare il sito mistundamendriis.com, scrivere a mistun-mendrisio@hotmail.com o consultare le pagine social del gruppo.