Dopo gli ultimi allentamenti, abbiamo sollecitato Alessandro Gazzani, presidente del Carnevale Nebiopoli, per capire quali saranno le sfide del futuro
Il punto cardine è stato fissato. In futuro per partecipare a un grande evento bisognerà esibire un certificato Covid. Un via libera che lascia però molte incognite agli organizzatori di queste manifestazioni. Nel Mendrisiotto tre decisioni sono già arrivate. La Sagra del Borgo prevista a fine settembre a Mendrisio non ci sarà. Gli organizzatori lo hanno già deciso nelle scorse settimane. La Festa della Musica che avrebbe dovuto tenersi questo fine settimana a Mendrisio è stata posticipata a settembre e si terrà in forma inedita. Il Carnevale Nebiopoli del prossimo febbraio sta lavorando in vista dei festeggiamenti che è intenzionato a proporre. Resta da stabilire con quale formula e con quali misure da applicare. Perché i problemi da risolvere, fa capire il presidente del Carnevale di Chiasso Alessandro Gazzani, sono parecchi. «La nostra strada, avallata dall'assemblea, è che a settembre dovremo dare delle risposte concrete al mondo del Carnevale che deve iniziare a preparare il carro (mentre per la parte serate potremo prenderci del tempo) e, parallelamente, dovremo essere pronti a muoverci con scenari diversi – spiega –. Da una parte sono fiducioso e spero riusciremo a proporre un Nebiopoli simile a quello degli anni passati con tutte le misure che saremo chiamati a introdurre. Ma dall'altra siamo preoccupati per tutti gli aspetti d'ordine pubblico e le responsabilità dell'essere il primo grande Carnevale che andrà in scena nel Cantone».
Cosa cambierà, quindi, a livello organizzativo? «Tutto dovrà essere cintato e controllato – risponde Gazzani –. Per l'organizzatore di un evento questo genera una mole di lavoro importante, che porta dei costi pazzeschi». Pensando al Nebiopoli, «oggi per determinate manifestazioni come i cortei dei bambini e delle guggen o aperitivi in piazza, magari si prevedevano alcuni agenti di sicurezza, ma con l'entrata gratuita il perimetro non era recintato. Dovendolo fare, i costi logistici saranno importanti e bisognerà avere del personale di sorveglianza del perimetro perché io, organizzatore, divento garante». Tradotto in soldoni, il dover tarare la macchina organizzativa su questa nuova situazione «comporta il 30-40-50 per cento di costi di sicurezza in più e il 30-40 cento di logistica in più. Dove prendiamo questi soldi?». L'auspicio di Alessandro Gazzani è che «le autorità, cantonali e comunali, ci prendano per mano e ci guidino: per il nostro Cantone, dal punto di vista culturale ed economico il Carnevale è estremamente importante per il bene dell regione, delle sue attività e del turismo». Oltre al corteo mascherato e al flusso di persone che raggiungono Chiasso sull'arco dell'intera giornata, per Nebiopoli sarà importante capire come «gestire e organizzare quegli eventi collaterali che sono il vero spirito del Carnevale. Pensiamo per esempio al corteo dei bambini che coinvolge 5-6mila persone: se dovrò chiudere il percorso come per il corteo mascherato e gestire i flussi di entrata e uscita, dal punto di vista economico diventerà pesante. Come gestire questi costi? Dovremo cercare degli sponsor, chiedere un sostegno al comune o al cantone o più semplicemente chiedere un contributo alla gente. Questo Nebiopoli non vuole farlo perché Carnevale è un evento popolare e come tale deve restare».
Il Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini di vita, e lo farà anche per il Carnevale. «Mi fa piacere, ma mi meraviglia anche un pò, che per il periodo estivo siano caduti tutti i limiti per le manifestazioni – annota Gazzani –. Nessuno se lo augura, ma se la situazione dovesse peggiorare nuovamente in autunno, questo sarà lo standard, ma torneremo ad avere dei limiti, e bisognerà capire cosa vorrà dire avere questi limiti perché è chiaro che le grandi manifestazioni che vivremo saranno diverse». La grande difficoltà sarà quella di «riuscire a pianificare bene: dovremo essere in grado di gestire con le autorità, soprattutto con la Polizia cantonale, i flussi delle persone in tutte le situazioni perché, come detto, per le nostre latitudini Carnevale è cultura e le persone, dopo tutte queste chiusure, hanno voglia di tornare alla normalità».
Nelle scorse settimane Nebiopoli ha presentato agli altri Carnevali una app di tracciamento. «Mi sarei aspettato un approccio migliore – ammette Gazzani –. Negli ultimi anni Nebiopoli è stato molto innovatore per tanti aspetti, ha riaffermato la sua immagine e sta tornando a riconquistare il suo posto di secondo Carnevale del Cantone». Dato questo presupposto, «mi aspetto più collaborazione sia dalle autorità che dagli altri Carnevali, soprattutto in virtù delle importanti sfide, comuni ma allo stesso tempo diverse, che ci aspettano nei prossimi mesi. Ringrazio Flavio Petraglio, presidente uscente del Rabadan, che ha sempre spinto molto sulla collaborazione tra di noi, una situazione che in passato non si era mai vista. Mi auguro che dialogo e collaborazione continuino anche con Giovanni Capoferri». Così come avvenuto lo scorso anno, Nebiopoli continuerà a porsi come punto di riferimento e a lavorare anche con gli altri Carnevali del Mendrisiotto.