Allo scontro di venerdì notte hanno partecipato più persone. La videosorveglianza aiuterà le indagini, mentre Lega e Udc chiedono lumi al Municipio
È passata come lite, quella divampata nella notte tra venerdì e sabato in centro città. In realtà, è stata una vera e propria rissa con diverse persone coinvolte. Oltre alle due persone tratte in arresto, un 18enne cittadino italiano residente nel Luganese e un 19enne cittadino marocchino residente nel Mendrisiotto, un terzo giovane è infatti stato ricoverato all’ospedale a causa delle ferite riportate. Secondo nostre informazioni, il giovane si sta riprendendo ma è tuttora nel nosocomio luganese.
Resta ancora aperta una serie di aspetti che dovrà chiarire l’inchiesta penale coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri. A cominciare dalle cause o dalla causa che ha scatenato la rissa. Una rissa che si è protratta in più luoghi del centro cittadino, in maniera dinamica, e ha avuto diversi protagonisti. Le indagini dovranno approfondire le singole responsabilità tra chi ha preso e chi ha dato botte. Un compito arduo, per il quale dovranno essere interrogate le varie persone coinvolte e gli eventuali testimoni. Ad aiutare gli inquirenti, ci saranno anche le immagini della videosorveglianza, che andranno esaminate nel dettaglio.
Sui fatti che hanno coinvolto diversi giovani tra i quali anche i due stranieri arrestati, La Lega dei ticinesi ha preso posizione denunciando pubblicamente l’episodio capitato “venerdì notte nella zona più indecente di tutta la città, ovvero la Pensilina, territorio ormai preso d’assalto da giovani ubriachi e rissosi, vi sono stati due fermi per appunto l’ennesima rissa”. Il movimento di via Monte Boglia non esita a sottolineare che i due arrestati sono stranieri e richiama le dichiarazioni rilasciate alla Rsi della capodicastero Sicurezza di Lugano Karin Valenzano Rossi, la quale avrebbe “ammesso l’aumento delle violenze in città”.
La Lega ha pure preso posizione in merito alla minorenne molestata e palpeggiata da due uomini venerdì pomeriggio. Secondo il movimento di via Monte Boglia, gli aggressori sarebbero richiedenti l’asilo e c’è “una chiara escalation di questi eventi che non possiamo più tollerare”. Sull’episodio, il gruppo Udc in Consiglio comunale a Lugano (primo firmatario Paolo Andreetti) ha presentato un’interpellanza che, tra l’altro, chiede al Municipio la nazionalità degli aggressori. L’atto parlamentare domanda, inoltre, sulla base delle statistiche dei reati a Lugano nel 2023 (per furti, pestaggi e risse, violenze, molestie, spaccio, scippi) la nazionalità degli autori e quali siano le percentuali dei responsabili richiedenti l’asilo e persone non residenti in Svizzera.
L’interpellanza Udc, come la presa di posizione della Lega dei ticinesi, sostiene che “purtroppo sembra che a Lugano questo trend di microcriminalità sia in aumento e che i casi siano sistematicamente sminuiti e taciuti evocando casi isolati”. Il partito parla esplicitamente di “aumento di episodi criminali (furti, scippi, pestaggi, danneggiamenti, violenze, molestie, atteggiamenti aggressivi perpetrati da tossicodipendenti, autogestiti che liberamente occupano proprietà private eccetera)”, esprimendo preoccupazione. Pertanto, l'Udc chiede inoltre quali misure siano state intraprese, oltre all’aumento dei pattugliamenti, a seguito del recente aumento di questi episodi criminali, e se sia possibile tracciare una tendenza in base ai momenti della giornata e alle località cittadine.