Lo sfogo del commissario prefettizio Zanzi sull'ipotesi di far ritornare l'ufficio interamente in mano a Poste italiane
«Le poste svizzere di Campione rappresentano un importante valore...» ragione ad alto voce Giorgio Zanzi, commissario prefettizio, alle prese con un doloroso problema: quello di scrivere la nuova pianta organica del Comune, che si traduce in settanta esuberi: quindici dipendenti, rispetto gli attuali ottantacinque, così come previsto dall'ordinanza Salmoiraghi che un anno fa aveva fatto seguito al dissesto finanziario dell'ente comunali.
A grandi linee i dipendenti addetti all'ufficio postale italo-svizzero (succede solo a Campione, e per comprensibili motivi che un ufficio postale italiano vengono espletate anche le funzioni di un ufficio postale svizzero) dovrebbe scendere dagli attuali dieci a due. L'ex prefetto di Varese inizialmente aveva pensato di "restituire" l'ufficio postale a Poste Italiane. Sembrava una soluzione scontata, facile da attuare. Solo che si è scontrata con il fatto che le Poste Italiane non possono svolgere anche le funzioni di poste svizzere. Come uscirne, considerato che con solo due addetti non sarebbe possibile garantire il servizio?
Quesito, per ora, senza risposta, anche perché Roma alle sollecitazioni arrivate da Campione d'Italia (''attenti che quello dell'enclave è un Comune che svolge tanti servizi che nessun altro ente locale italiano svolge'') è sempre rimasta sorda. Ora ci riprova il parlamentare comasco pentastellato Giovanni Currò a smuovere le acque: nell'ambito della conversione in legge del Decreto sicurezza ha ripresentato un emendamento con il quale chiede che venga aggiunto "all’articolo 263 del decreto legislativo n. 267 del 2000'' un comma per consentire al Comune di Campione d'Italia di avere ''un numero di dipendenti pari a quello spettante agli Enti di fascia demografica con popolazione corrispondente a 10 mila abitanti''.
L'emendamento del giovane parlamentare pentastellato mira a dare a Campione una pianta organica in linea con le molteplici funzioni a cui il comune deve far fronte. Ricorda Currò che ,l'amministrazione di Campione, oltre a doversi interfacciare e controllare l'operato del casinò, deve mantenere i rapporti di confine con l'autorità svizzera».