Luganese

Campione, a rischio anche l'ufficio postale

Il commissario prefettizio ha intanto deciso che dall'anno 2019-2020 l'enclave non pagherà più la tassa di frequenza scolastica al Cantone Ticino

(Ti-Press)
19 dicembre 2018
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In attesa di vedere la luce in fondo al tunnel, che prima o poi arriverà, ma non si sa quando, a Campione d'Italia le notizie negative sono come le ciliege, una tira l'altra. Le ultime in ordine cronologico sono di ieri con la pubblicazione sull'albo pretorio del comune di due delibere a firma del commissario prefettizio Giorgio Zanzi. Una riguarda gli studenti dell'enclave che frequentano le scuole del Canton Ticino, l'altra è riferita alla casa di riposo per anziani non autosufficienti di via Totone 12.

Schiacciato da una montagna di debiti, 18 milioni di franchi solo per il 2018, il comune dall'anno scolastico 2019-2020 non pagherà più al Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport - Divisione scuola la tassa annuale per gli studenti che frequentano le scuole del Canton Ticino, mentre continuerà a farlo (solo sulla carta in quanto le casse sono vuote) per l'anno in scorso.

Dalla delibera si viene a conoscenza anche del fatto che per il 2018-2019 il contributo chiesto alle famiglie passa dal 10 al 15 per cento. Una percentuale minima in tempi normali, ma è bene ricordare che i dipendenti comunali non ricevono lo stipendio da dieci e quelli del Casinò da cinque mesi. Il 5 per cento in più lascia capire che l'ex  prefetto di Varese sta raschiando il barile tragicamente vuoto.

Con la seconda delibera Giorgio Zanzi ha deciso la chiusura della casa di riposo per anziani non autosufficienti a decorrere dal 28 febbraio 2019, che ''in caso di ricollocazione degli ospiti in tempi più ristretti si procederà alla chiusura dal 1° gennaio 2019''. Nel frattempo un nutrito gruppo di campionesi ha deciso di far sentire la propria voce (con quanto ritardo?) in difesa dell'ufficio postale che il commissario prefettizio Giorgio Zanzi, ha manifestato l'intenzione di chiuderlo, con successivo passaggio alle Poste Italiane. Con il Casinò chiuso da mesi, con le lettere di licenziamento arrivate ai 482 ex dipendenti della casa da gioco, con il comune in dissesto finanziario e con la spada di Damocle sulla testa dell'ottantina di dipendenti comunali considerati in esubero, ''La Voce dei Cittadini'' (oltre 200 che hanno costituito un Comitato Civico, parecchi di loro sono professionisti occupati in Ticino) che scende in campo in difesa dell'ufficio postale potrebbe anche apparire una stranezza. Ma per Roberto Canesi, commercialista, presidente del Comitato Civico non è così: ''L'ufficio postale di Campione è una realtà storica del nostro paese e attraverso la sua istituzione risalente addirittura agli anni quaranta, il comune di Campione ha sempre erogato in modo autonomo servizi postali ai propri cittadini, provvedendo a stipendiare direttamente i dipendenti ivi impiegati''. Dieci dipendenti che la pianta organica ipotizzata prevede siano ridotti a due che ovviamente non saranno più in grado di garantire ''la distribuzione e la spedizione di corrispondenza tra Italia e Svizzera, la possibilità di effettuare pagamenti, non il capillare e giornaliero servizio di recapito della posta''.

Nella lettera inviata al commissario prefettizio innanzitutto l'attività svolta nel 2017: 3610 raccomandate, pacchi 3471, corrispondenza 150mila e  movimentazione bollettini per conto della Posta svizzera per oltre 550 mila franchi. In quanto ''a Campione tutte le utenze, gli abbonamenti e tutti i servizi di cui beneficiano i cittadini sono per la quasi totalità erogati da aziende e istituzioni elvetiche (convocazioni da ospedali, partecipazioni mediche LaMal, bollettini di pagamento di assicurazioni, telefonia, circolazione, fornitura gasolio per riscaldamento).

''La chiusura dell'ufficio postale per ora è bloccata - dice il commissario prefettizio -. Tutto dipende dalle decisioni che saranno prese a Roma e dalla pianta organica che sarà riconosciuta al Comune''.