Luganese

Il Gpc dispone la scarcerazione di Azzolino Chiappini

Il giudice Paolo Bordoli rinuncia alla misura coercitiva per il sacerdote 80enne, che rimane sotto inchiesta

Una vicenda misteriosa
(TI-PRESS)
23 novembre 2020
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Il giudice dei provvedimenti coercitivi (Gpc), Paolo Bordoli ha disposto questa sera la scarcerazione di Azzolino Chiappini, il sacerdote 80enne fermato venerdì, e del quale sabato sera la pp Pamela Pedretti ha ordinato l'arresto con le ipotesi di reato di sequestro di persona, coazione e lesioni semplici per condotta omissiva. L'alto prelato, e professore emerito di teologia fondamentale alla facoltà di Teologia di Lugano, difeso dall'avvocato Elio Brunetti, avrebbe tenuto segregata nel suo appartamento al numero 2 di via Borghetto, situato accanto alla Cattedrale e nelle vicinanze della Curia vescovile, una donna di 48 anni di origine finlandese, priva del permesso di soggiorno. La donna sarebbe stata costretta nell'appartamento di Chiappini (di qui l'ipotesi di coazione avanzata dagli inquirenti) da una dozzina di anni e, quando al sacerdote chiedevano chi fosse, lui rispondeva che si trattava di una sua cugina o di una parente. Nella sua abitazione non entrava nessuno. Il sacerdote aveva più volte persino respinto gli operai chiamati dalla Curia per lavori di manutenzione.  Un tema significativo preso in esame dal giudice dei provvedimenti coercitivi per valutare la carcerabilità o meno di monsignor Azzolino Chiappini è stata anche l'avanzata età, ottant'anni e i segni della senescenza che non avrebbero avuto un ruolo trascurabile nella vicenda - ancora tutta da ricostruire - che vede protagonista l'alto prelato, il quale rimane sotto inchiesta penale. Da noi contattato, il legale Brunetti afferma: «Ho contestato la sussistenza di tutti i reati mossi al mio cliente e sono soddisfatto che sia stato scarcerato».

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