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Lugano, monsignor Chiappini indagato ma ancora in cattedra

La Facoltà di teologia: 'i corsi sono sospesi'. Ma il professore emerito rimane nell'organigramma della facoltà di teologia

Uno dei corsi di monsignor Chiappini
23 febbraio 2021
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Indagato, eppure ancora in cattedra. Nel primo giorno di avvio del nuovo semestre primaverile della facoltà di teologia di Lugano, monsignor Azzolino Chiappini - sotto inchiesta della magistratura dallo scorso novembre (e per il quale vale la presunzione d'innocenza) per le ipotesi di reato di sequestro di persona, coazione e lesioni semplici per condotta omissiva per aver tenuto segregata nel suo appartamento di via Borgetto 2 una donna 48enne di origine finlandese priva di permesso di soggiorno - figura di nuovo titolare di due corsi universitari: "Iniziazione allo studio della teologia" e "Ragione e fede". Salvo che le prime due lezioni, in agenda oggi e domani, appaiono sospese, come si può leggere sul sito dell'ateneo. 

Da noi interpellato, il rettore della facoltà di teologia, René Roux, dà incarico alla sua segretaria di rilasciare dichiarazioni: «Al momento i corsi sono sospesi. E aggiorneremo ulteriormente nei prossimi giorni sul nostro sito lo stato dei prossimi corsi del professor Chiappini». Insomma, la facoltà si riserva di sospendere di volta in volta le lezioni del professore emerito, ma non rilascia nessuna indicazione chiara in merito alla permanenza o meno del sacerdote nell'organigramma dei docenti dell'ateneo luganese, ruolo che, stando al sito della facoltà, si mantiene saldo e immutato. «Posso dare la stessa risposta: teniamo in sospeso tutto e vediamo la settimana prossima» - aggiunge la nostra interlocutrice. Azzolino Chiappini, 80 anni e già rettore della stessa facoltà, aveva tenuto regolarmente i corsi del semestre autunnale iniziati a settembre, poi bruscamente interrotti per forza maggiore dopo il suo arresto avvenuto il 20 novembre e poi revocato tre giorni più tardi dal giudice dei provvedimenti coercitivi che ha disposto la sua scarcerazione. Anche lo scorso semestre, il sito recava il nome del professore emerito e dei suoi due corsi, intitolati "Donne: sante e maestre nella Chiesa. Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena (ev. altre)" e "Vescovo di Roma, vicario di Cristo, successore di Pietro? Il ministero/primato papale nella storia, nella teologia, nei dialoghi ecumenici". Corsi rimasti deserti. Perché una volta indagato, «il professore ha dovuto purtroppo sospendere» - fa sapere la segretaria del rettore. Corsi e titolare della cattedra, insomma, non si cancellano dal sito. E la cattedra non è dunque tolta. «No, per ora è tutto in sospeso, ancora. Quello che posso dire è quanto ho detto». 

La Curia rimane attendista

Nell'organigramma del sito della Curia, monsignor Azzolino Chiappini figura a tutt'oggi "rappresentante del capitolato". Anche in questo caso, per quale motivo non si è deciso di procedere a una sua sospensione? Luca Montagner, responsabile della comunicazione ufficiale del vescovo di Lugano, Valerio Lazzeri: «Queste sono decisioni che si vedranno alla fine delle indagini. Fintanto che l'inchiesta penale è in corso...». Per ora decidete dunque di non decidere? «No, è un momento di attesa anche per noi. Come avevamo già dichiarato tramite il nostro comunicato stampa, siamo stati e siamo tuttora a disposizione della Magistratura. Bisognerà vedere cosa dirà l'indagine, la decisione spetta al Ministero pubblico che dovrà appurare o meno l'entità delle accuse che vengono mosse». 

Le accuse promosse dalla procuratrice pubblica, Pamela Pedretti, nei confronti del sacerdote di Lugano si sgretoleranno come neve al sole? Da parte della titolare delle indagini vige il più stretto riserbo. «No comment», è stata la riposta alla nostra precisa domanda rivolta al magistrato nei giorni scorsi. L'avvocato Elio Brunetti, dal canto suo, sin dalla scarcerazione del suo assistito, è convinto che le accuse cadranno e che si andrà dunque verso un decreto di non luogo a procedere. Intanto, monsignor Azzolino Chiappini, non risiederebbe più nell'appartamento al numero 2 di via Borgetto, accanto alla Cattedrale e nelle vicinanze della Curia vescovile, quella stessa dimora visitata dagli inquirenti a novembre in cui trovarono una casa in completo disordine e ricolma di scatole, esito di innumerevoli acquisti online di indumenti. Gli agenti della polizia erano fra l'altro intervenuti anche alla facoltà di Teologia di Lugano, nell'ufficio del sacerdote, dove avevano posto sotto sequestro carte utili alle indagini. Difficile dire quando e come si concluderà l'inchiesta penale e incerto rimane pure il ritorno all'insegnamento del professore emerito, tra le attese dell'esito delle indagini e la cautela di facoltà e Curia vescovile, che per ora preferiscono limitarsi a misure di sospensione. 

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