Successo statunitense a Killington, davanti a Vlhova e Holdener. A Lake Louise, invece, uomini fermati ancora dalle nevicate. Ma non dal Covid
La domenica, infine, le ragazze di Coppa del mondo possono mettere gli sci sul serio. Dopo un sabato rovinato dalle forti raffiche di vento che avevano costretto gli organizzatori ad annullare il gigante di Killington, nel Vermont, prima prova femminile del weekend, dopo appena nove ragazze scese, tra cui una Lara Gut-Behrami comunque terza a una trentina di centesimi dalla francese Tessa Worley, su un tracciato che oltretutto era già stato accorciato viste le cattive condizioni meteo.
Stavolta, invece, è tutto come da programma. In uno slalom speciale dominato nella prima manche da Petra Vlhova, davanti all’americana Shiffrin e all’elvetica Wendy Holdener (+0’’58) in crescita dopo un’estate segnata dai problemi fisici, grazie al settimo posto in Finlandia e il quarto del weekend prima. Alla fine, a spuntarla è proprio la beniamina di casa Mikaela Shiffrin, grazie a una seconda manche dirompente, e si lascia alle spalle una slovacca che pensava di vivere una domenica da assoluta protagonista, e invece sul secondo pendio commette una grossa sbavatura. Con loro sul podio finisce pure la svittese, che termina la giornata alla grande, conquistando un terzo posto quantomai meritato.
A differenza delle ragazze, la domenica è stata nuovamente un giorno di pausa forzata per gli uomini. I quali, già costretti a dover mettere una croce sulla prima discesa libera in cartellone venerdì, stavolta hanno dovuto rinunciare a prendere il via nel superG, cancellato anche in questo caso a causa delle copiose nevicate della notte.
Così, nel weekend canadese di Lake Louise gli uomini si sono dovuti accontentare di una sola discesa, la libera di sabato dominata da un’Austria che è riuscita a piazzare la doppietta, grazie a Matthias Mayer che ha preceduto Vincent Kriechmayr. A completare il podio, la classe di un Beat Feuz subito apparso a suo agio nella prova inaugurale della stagione della velocità al maschile, davanti a più che sorprendente Marco Odermatt, quarto e nuovo leader di Coppa del mondo, che è riuscito a tenere il ritmo dei migliori.
Archiviato il (magro) weekend nell’Alberta, Feuz e compagni si preparano alla trasferta negli Stati Uniti, a Beaver Creek, in Colorado, dove nel prossimo weekend il programma sarà anche più ricco di quanto preventivato, siccome oltre ai due superG e alla libera previsti verrà aggiunta una seconda discesa, in sostituzione di quella cancellata venerdì a Lake Louise.
A Lake Louise, però, in queste ore a tener banco non c’è solo il maltempo, bensì anche il focolaio di coronavirus venuto alla luce dopo che più fonti indicavano la presenza di una decina di atleti infetti nell’albergo in cui alloggiano tutte le squadre. La prudenza di Markus Waldner, il direttore di gara della Fis («dovremo fare dei test Pcr per vedere se ci sono altri casi positivi, e nel caso in cui saremo tutti negativi saremo autorizzati a salire sul volo charter per il Colorado»), si è rivelata azzeccata: infatti, si legge in una nota diffusa dalla Federsci internazionale, gli esami a cui si sono nuovamente sottoposti tutti gli atleti hanno rivelato che soltanto uno di loro era effettivamente stato contagiato dal Virus, mentre nel caso degli altri nove si era semplicemente tratto di un caso di falsa positività. Quest’ultimo sciatore, di cui non è stata resa nota l’identità, dovrà restare in isolamento in Canada per una decina di giorni, mentre gli altri potranno proseguire il viaggio per Beaver Creek.