I sauditi superano 2-1 una delle favorite alla conquista del titolo. Albiceleste brutta e supponente, ‘rovesciata’ in cinque minuti
La prima sorpresa dei Mondiali è servita. Ed è una di quelle sorprese che fanno la storia della Coppa del mondo. L’Argentina, una delle favorite per la vittoria finale, è stata battuta 2-1 dall’Arabia Saudita. Il cammino dell’Albiceleste parte dunque nel peggiore dei modi, come non le succedeva più dal 1990 (e questa può essere l’unica consolazione per i sudamericani, visto che in Italia erano comunque approdati alla finale). Una brutta prestazione, al di là del risultato finale che mette fine a una striscia vincente durata 36 partite (il record rimane dunque dell’Italia di Mancini arrivata a quota 37). Messi e compagni hanno peccato di supponenza, accontentandosi di giocare in souplesse dopo il gol d’apertura, firmato su calcio di rigore dalla Pulce già al 10’. Con un pelo più di attenzione, avrebbero potuto dilagare, alla luce dei tre gol annullati per fuorigioco (due millimetrici) allo stesso Messi e a Lautaro Martinez, ma troppo spesso si sono fatti cogliere dietro l’ultimo difensore saudita (7 volte in 45’, nel 2018 erano state 6 in tutto il torneo).
E se sono stati supponenti nel primo tempo, peggio ancora si sono ripresentati in campo nella ripresa. Tant’è che l’Arabia Saudita non si è fatta pregare per approfittarne. Dapprima con una conclusione di Al-Shehri, troppo facilmente liberatosi di Romero, che è andata a infilarsi nell’angolino basso alla sinistra di Dibu Martinez, poi con un gran gol di Al-Dawsari con una conclusione sul palo lontano. Cinque minuti di follia che hanno mandato in totale confusione i sudamericani. Confrontata con la buona difesa saudita (molto efficace nel tenere perfettamente in linea i quattro difensori), l’Albiceleste ha provato a spingere, mostrando però poca fantasia. In particolare, non ha mai trovato la capacità di premiare con una verticalizzazione la ricerca della profondità da parte delle punte. Le occasioni non sono mancate (da Tagliafico a Di Maria, da Messi due volte ad Alvarez, sempre molto bravo il portiere Al-Owais), ma sono tutte parse il frutto di iniziative estemporanee, più che di una corale idea di gioco.
Bene, per contro, l’Arabia Saudita, ben organizzata dal tecnico francese Hervé Renard, dotata di una buona tecnica e di una corsa che non ha risentito dell’alta temperatura. A questo punto, per il passaggio del turno occorrerà fare i conti anche con i sauditi.
E Messi? Il suo ultimo Mondiale era iniziato benissimo, con un’occasione al 2’ e il gol al 10’, ma la sua prestazione è andata via via spegnendosi, fino all’incomprensibile dribbling tentato al 95’, quando avrebbe avuto la possibilità di concludere dal limite con il portiere fuori dai pali (e il pallone sul sinistro). Traballante come di consuetudine la difesa, impercettibili De Paul e Paredes, mai entrato nel vivo del gioco Di Maria. Per passare il turno, a questo punto si impongono due vittorie contro Messico e Polonia. Quella che doveva essere la carta più facile, gli uomini di Scaloni l’hanno già sciupata...
Argentina - Arabia Saudita (1-0) 1-2
Reti: 10’ Messi (rigore) 1-0. 48’ Al-Shehri 1-1. 53’ Al-Dawsari 1-2.
Argentina: Emiliano Martinez; Molina, Romero, Otamendi, Tagliafico (71’ Acuña); Rodrigo de Paul, Paredes (59’ Fernandez); Di Maria, Messi, Papu Gomez (59’ Alvarez); Lautaro Martinez (59’ Romero).
Arabia Saudita: Al-Owais; Abdulhamid, Al-Tambakti, Al-Bulaihi, Al-Shahrani (99’ Al-Breik); Al-Shehri (78’ Al-Ghannam), Kanno, Al-Malki, Al-Dawsari; Al-Faraj (45’ Al-Abed/88’ Al-Amri), Al-Buraikan (89’ Asiri).
Arbitro: Vincic (Slovenia)
Note: 88’000 spettatori. Ammoniti: 67’ Al-Malki. 75’ Al-Bulaihi. 79’ Al-Dawsari. 82’ Abdulhamid. 88’ Al-Abed. 92’ Al-Owais.