Parigi 2024

L'uomo più veloce è Noah Lyles

In una finale dei 100 metri velocissima, lo statunitense precede al fotofinish il giamaicano Thompson (5 millesimi) e il suo connazionale Kerley

In sintesi:
  • Erano vent'anni, dal trionfo di Gatlin ad Atene, che non vinceva più un americano
  • Una finale con i fiocchi quella di Parigi: gli otto sprinter separati da 12 centesimi
4 agosto 2024
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C‘è voluto il fotofinish per determinare chi fra Noah Lyles e Kishane Thompson fosse il vincitore della medaglia d'oro olimpica nei 100 metri, la gara più veloce di tutte. Alla fine, il verdetto ha premiato il campione del mondo in carica, vale a dire lo statunitense Lyles, che ha fermato il cronometro sui 9"78 per portarsi a casa la medaglia d'oro. Stesso tempo, ma in leggero ritardo (5 millesimi di secondo), per il giamaicano Thompson – che dunque si mette al collo l'argento. Il bronzo è finito invece nella bacheca dell'altro statunitense Fred Kerley, staccato di soli 2/100. Davvero velocissima la gara allo Stade de France di Parigi, con tutti e otto i finalisti che chiudono sotto i 10 secondi. Il detentore del titolo olimpico, l'italiano Marcell Jacobs, ha chiuso al 5° posto con 9"85 e col sospetto di un piccolo infortunio occorsogli proprio negli ultimi metri di gara.

Solo 5 millesimi di secondo hanno dunque permesso agli statunitensi di tornare sul gradino più alto del podio olimpico nei 100 metri dopo la bellezza di vent'anni: l'ultimo a riuscirci prima di Lyles era stato infatti nel 2004, ad Atene, Justn Gatlin. Lyles, che era scattato male dopo lo sparo, ha vinto in rimonta, andando a superare Thompson, come detto, proprio su ciò che un tempo era chiamato filo di lana. Il vincitore ha pure stabilito il suo nuovo limite personale sui 100 metri. Messo sotto pressione dal giamaicano Oblique Seville in semifinale, il fresco campione a cinque cerchi, 27enne nato in Florida, ha capito che nell'atto conclusivo nessuno gli avrebbe concesso alcuno sconto, e dunque è sceso in pista concentrato al massimo, pur non rinunciando ad arringare la folla in fase di presentazione dei finalisti, com’è sua abitudine ormai consolidata. Bronzo a Tokyo sui 200 - e come detto campione iridato in carica – l'americano ha firmato domenica sera a Parigi il suo risultato più prestigioso. Al suo attivo, anche tre titolo mondiali sulla doppia distanza.

Come già molte altre volte in passato, la finale è stata una sfida fra Stati Uniti e Giamaica, proprio come ai tempi di Bolt e Powell opposti a Gay e Gatlin. I giochi olimpico di Lyles, ad ogni modo, non sono ancora terminati, anzi: dopo il titolo nei 100 metri, lo statunitense punta senza nascondersi a conquistare l'oro anche sui 200 metri – che restano la sua disciplina prediletta –, così come nelle staffette: la 4 x 100 e la 4 x 400 metri.