Niente 200 misti per Desplanches a Parigi: bocciatura che brucia

È la fine di un'era. Quella di Jérémy Desplanches, che ai Campionati europei di Belgrado ha disputato i suoi ultimi 200 misti a un grande appuntamento. Tre anni dopo essersi messo al collo la medaglia di bronzo a Tokyo, il vicecampione del mondo del 2019 non è riuscito a staccare il biglietto per Parigi 2024 in quella che era la sua specialità prediletta. Uno smacco, logicamente duro da digerire per un Desplanches che voleva chiudere in bellezza la sua immensa carriera, concedendosi un'ultima passerella all'ombra dei Cinque cerchi. Beninteso, nella capitale dell'Esagono ci sarà comunque, ma dovrà ‘accontentarsi’ delle staffette 4 x 100 misti e 4 x 200 stile libero.

Il 30 luglio 2021, a Tokyo, aveva centrato l'impresa, grazie a un sensazionale tempo di 1'56"17, diventando anche il diciannovesimo miglior atleta di tutti i tempi in questa specialità. Forte di questo crono, l'1'57"94 necessario per qualificarsi per Parigi, già noto tre anni fa, sembrava a quel punto quasi una formalità. «È una medaglia incredibile», aveva allora commentato Desplanches, appena uscito dalla piscina olimpica di Tokyo. La sua mente era però già proiettata al futuro: «Questo risultato e questo tempo mi stimolano ancora di più per andare a caccia del biglietto per Parigi. Non devo tuttavia commettere l'errore di spingere a fondo senza riflettere. Devo recuperare fisicamente e mentalmente. Le ultime stagioni sono state dure».

Tre anni difficili

Nemmeno quelle seguenti, tuttavia, sono state annate all'acqua di rose per lui. La decisione di unirsi al gruppo dell'esigente Philippe Lucas, dopo aver lasciato Nizza e il suo mentore Fabrice Pellerin, è stata, forse, l'elemento scatenante. Tanto quanto il Covid-19, che l'ha messo kappaò in un momento in cui già stava faticando a trovare il suo ritmo.

Sulla carta, l'accostamento a Lucas sembrava promettente. Ma il quasi 30enne ginevrino, per sua stessa ammissione (solo recente), ha peccato sovrastimando la sua resilienza dopo Tokyo. Vittima in particolare di una mononucleosi e, soprattutto, di un ‘burnout’, non è più stato in grado di ritrovare l'apice della sua forma al momento in cui gli sarebbe servito.

Uomo dei grandi appuntamenti tra il 2018 – l'anno del suo titolo europeo – e il 2021, Jérémy Desplanches ha così perso il treno a più riprese dal 2022 in avanti: quarto agli Europei del 2022 a Roma, eliminato in semifinale tanto ai Mondiali del 2023 quanto a Budapest lo scorso aprile, risultando in ogni occasione più veloce nelle batterie che nelle prove successive. Così, constatata la sua impossibilità di tenere il medesimo ritmo in tre gare nello spazio di due giorni, aveva deciso di puntare tutto sulle serie mattutine. Col risultato però di ritrovarsi unicamente a flirtare con il limite olimpico in prove che abitualmente sono di rodaggio: 1'58"00 a Budapest e 1'58"17 a Doha qualche mese fa.

Troppo tardi

Il flop in Qatar, arrivato quando ha raggiunto l'allenatore Clément Bailly a Ginevra, l'ha parecchio segnato. Allora ha deciso di cambiare registro, tornando alla micronutrizione, cosa che gli ha fatto perdere 5 kg e ritrovare il suo peso forma. Ma a quel punto era ormai troppo tardi, e a Belgrado il cronometro lo ha nuovamente bocciato. Jérémy Desplanches è «irritato» per aver mancato questo obiettivo, come ha ammesso lui stesso.Aggiungendo che ora deve riflettere sui tanti momenti belli che ha vissuto, senza dimenticare le tegole e i quarti posti. Si tratta anche di prepararsi al meglio per i suoi terzi Giochi olimpici, l'evento finale della sua vita di sportivo d'élite. A Parigi, come detto, colui che pure detiene il record svizzero dei 100 rana scenderà in acqua per le staffette 4 x 100 misti e 4 x 200 stile libero.