Dario Bürgler torna sulla sconfitta dell'Ambrì Piotta alla Vaudoise Arena: ‘Abbiamo concesso diversi due contro uno e ripartenze ai nostri avversari’
Maledetta pausa. Paradossalmente, il secondo break dedicato alla Nazionale sembra aver fatto più male che bene all’Ambrì Piotta che, anziché rifiatare dopo una fine novembre e un inizio di dicembre costellato di parecchie partite in pochissimi giorni, sembra aver perso slancio. Quello slancio che aveva addirittura permesso agli uomini di Luca Cereda di staccare la spina in coda al doppio successo ai danni delle prime due della classe, Zsc Lions e Davos. E, pure, di vincere tre delle ultime quattro partite. Compresa quella contro quello stesso Losanna che ieri, nella sua ‘tana’, ha tenuto in scacco dall’inizio alla fine Dario Bürgler e compagni (mentre alla Gottardo Arena i biancoblù si erano imposti ai rigori). Lo svittese, alla sua 999esima partita in Lega Nazionale e ‘promosso’ al ruolo di capitano vista l’indisponibilità di Grassi (a cui è da aggiungere quella di Curran) avrebbe di certo sperato di festeggiare in modo migliore il suo 37esimo compleanno. «La pausa? Tutte le squadre hanno staccato la spina qualche giorno, e non penso sia qui che dobbiamo cercare le ragioni della nostra sconfitta – osserva, con oggettività, ai microfoni della Rsi, proprio Bürgler –. Abbiamo concesso troppi due contro uno e troppi contropiedi al nostro avversario, proprio quelle cose che volevamo evitare, e questo ci è costato la partita».
Alla Vaudoise Arena, alla realtà dei fatti, gli uomini di Geoff Ward non hanno strafatto, ma hanno avuto vita tutto sommato facile, contro una squadra ticinese mai apparsa capace di scalfire la porta difesa dal solido Pasche (imbattuto a fine serata), se non con il tiro di Zaccheo Dotti andato a scheggiarne il palo a terzo tempo inoltrato e con i padroni di casa avanti già di due reti. E quella, a conti fatti, è anche stata una delle poche fiammate della serata di un Ambrì Piotta parecchio in ambasce nel trovare il varco fra le maglie avversarie, ben serrate davanti a Pasche. «Siamo rimasti troppo lontani dalla porta avversaria, e nei duelli ci hanno quasi sempre sopraffatti. Sul ghiaccio eravamo anche troppo lenti, e troppo poco diretti sulla porta avversaria».
Coach Cereda, cammin facendo, ha provato a portare qualche impulso al suo apparato, sparigliando i terzetti d’attacco in corso d’opera, una prima volta attorno a metà partita e un’altra ancora nel periodo conclusivo. La scintilla, però, non si è mai sprigionata all’interno del motore dei leventinesi, che si sono invece fatti infilare a più riprese da un Losanna implacabile nelle sue veloci ripartenze. Arma che ha permesso ai vodesi di segnare quattro delle sue cinque reti: solo il 4-0 di Rochette (autore di una doppietta nel giorno del suo rientro alle competizioni dopo un mese di assenza) è scaturito da una situazione di gioco diversa. «Noi non abbiamo di certo giocato il nostro miglior hockey, mentre sull’altro fronte il Losanna ha disputato una buona partita: con le loro 5 reti, i nostri avversari hanno mostrato tutta la loro qualità. Può capitare una serata così, ma ora dobbiamo guardare alla nostra prestazione, per capire cosa dobbiamo migliorare – conclude l’attaccante numero 87 dei biancoblù –. Questa sconfitta adesso fa parte del passato; ora dobbiamo pensare alla prossima sfida, cercando di fare tesoro di quanto capitato qui a Losanna». E la prossima partita per i biancoblù è in programma domani, quando alla Gottardo Arena arriverà il Rapperswil.