Altro overtime, altra sconfitta ma anche altra attitudine, nel sabato del primo gol del neoacquisto canadese. ‘Trasformiamo le prestazioni in vittorie’
Ambrì – Le serate si somigliano, ma ciò non vuol dire che siano tutte uguali. Anche se pure sabato, come venerdì (e in quattro delle ultime cinque partite), i biancoblù di Luca Cereda finiscono col doversela giocare oltre il sessantesimo. Ma se è vero, com’è vero, che in tre delle citate quattro sfide andate a overtime o rigori l’Ambrì s’è dovuto arrendere, sabato contro il Berna capitan Grassi e compagni hanno giocato una buona partita, mettendo anche alle corde un Berna che la vigilia aveva rifilato sette gol al Losanna. Ma soprattutto hanno cancellato le sanguinose ripartenze che li avevano portati a complicarsi la vita la sera prima in quel di Bienne. «Direi che questa è stata la nostra miglior partita delle ultime due, tre settimane a livello di costanza – dice il coach biancoblù –. Abbiamo fatto decisamente un bel passo avanti rispetto a venerdì, ma forse non abbastanza per venir ripagati a livello di risultato. E quello che dobbiamo fare adesso è tramutare le prestazioni in vittorie».
Tra gli aspetti positivi del sabato c’è senz’altro la prova di un Chris DiDomenico che ha pure trovato il modo di firmare il primo gol, alla sua terza uscita in biancoblù. «Non ricordo neppure da quand’è con noi, credo siano quattro o cinque giorni, ma avevamo subito notato che Chris era partito con la giusta attitudine. Lo conosciamo, sapevamo cosa potevamo attenderci da lui, e penso che ci regalerà belle soddisfazioni».
A beneficio magari anche di un Philippe Maillet che fin qui ha totalizzato ma miseria di due reti in dodici partite, l’ultima nella disgraziata serata del 25 ottobre di quel pesantissimo 7-1 dallo Zurigo. «Credo che questa pausa farà bene anche a lui – aggiunge il coach –. S’era infortunato subito (commozione cerebrale già alla seconda partita di campionato, ndr), ciò che gli aveva fatto perdere tempo: gli farà bene allenarsi come si deve, concentrandosi sulle cose giuste in questa lunga pausa, visto che praticamente giocheremo una sola partita in tre settimane. Si vede che Philippe vuol fare bene, che vuole aiutare la squadra, e in questo weekend ha mostrato le sue cose migliori da quand’è arrivato. L’importante è che lavori nella maniera giusta: il suo impatto offensivo ne sarà poi la conseguenza».
Maillet che, tra l’altro, stavolta ha giocato al centro di un’inedita linea completata da Kubalik e dal citato DiDomenico che ha indubbiamente mostrato buoni segnali. «Penso che abbiamo fatto buone cose – dice Maillet –. Ci hanno chiesto di giocare contro la loro prima linea (quella di Czarnik, Ejdselle e Merelä, ndr): il nostro compito era limitarli, e abbiamo anche trovato un bel gol».
Quando, al tredicesimo, il trentunenne di Lachenaie ha dialogato con DiDomenico nel ‘dai-e-vai’ tutto di prima intenzione che ha sbloccato la situazione alla Gottardo Arena. «Chris è uno che vuol vincere, lo si vede subito, te ne accorgi già nello spogliatoio. È un bravo attaccante, d’altronde l’ha già provato nel vostro campionato, ed è uno che sul ghiaccio mette parecchie emozioni».
A proposito: e se bastasse semplicemente metterne ancora un po’ di più di emozioni, per trasformare queste sconfitte di misura in sonanti vittorie? «Io direi che in pista le emozioni già le portiamo. Il fatto è che se esageri, l’effetto che ottieni è esattamente il contrario: si tratta soltanto di trovare il giusto equilibrio a livello di emozioni e poi mantenerlo per sessanta minuti».
Certo è che, dopo sette sconfitte nelle ultime otto partite (che comunque hanno pur sempre fruttato cinque punti), la situazione ora non è delle migliori, pur in una classifica ancora corta. «Tutti noi facciamo questo mestiere da anni, e sappiamo quanto costa perdere un puck alla linea blu oppure uscire battuti in un duello alla balaustra – conclude Maillet –. Tuttavia, quando le cose non vanno come vorresti è inutile che ti metti a puntare il dito contro qualcosa o qualcuno: guardati allo specchio e pensa a te stesso, e basta. Ora abbiamo davanti a noi una pausa di un paio di settimane di soli allenamenti, e lavoreremo intensamente sulle cose che ancora non vanno. E ce la faremo».
In quelle due settimane, curiosamente, l’Ambrì dovrà in qualche modo anche fare il pieno d’ energia per il prosieguo, visto che fino al 21 novembre giocherà una sola partita, ma poi dovrà sorbirsene sei in dieci giorni tra il 22 novembre e il 1 dicembre. «Praticamente giocheremo ogni due giorni e non ci sarà tempo per allenarci, così sfrutteremo questa pausa per lavorare», spiega Cereda. Il quale rivela che i tentativi di rinviare qualcuno di quei match si è rivelati vani. «Abbiamo provato a cambiare qualcosina, ma ormai... Però capisco anche gli altri club, che nel frattempo già s’erano organizzati con le prevendite, oppure sono confrontati con limitate disponibilità a livello di ghiaccio».