L’amarezza di Kostner dopo la sconfitta dei biancoblù a Losanna: ‘Fossimo riusciti a portare a casa un punto, non avremmo rubato nulla’
Stavolta l’inizio non c’entra. A Losanna, a suonare come una condanna per l’Ambrì Piotta è stato il passaggio a vuoto accusato in entrata di terzo tempo, che ha permesso ai padroni di casa di perfezionare il sorpasso e andare addirittura a +3 dai biancoblù. Che poi hanno sì inscenato l’ennesima rincorsa, la terza delle ultime tre partite, senza però riuscire a completare l’opera. E così, analogamente, per la terza volta in tre partite, gli uomini di Luca Cereda sono rimasti con in mano un pugno di mosche al termine di un incontro che, a conti fatti, di cose positive ne ha pure mostrate. Sebbene non abbastanza per andare a punti. «È la terza volta di fila che ci ritroviamo in una situazione così, costretti a inseguire l’avversario che ha tentato l’allungo, e in ognuna di queste, se fossimo riusciti a portare a casa almeno un punto, se non addirittura tutti e tre, non avremmo rubato nulla – si rammarica ai microfoni della Rsi Diego Kostner –. Invece, ancora una volta, al termine di un match sostanzialmente in bilico, ci ritroviamo a mani vuote... Evidentemente in queste partite anche la fortuna non è stata dalla nostra parte. Siamo comunque stati bravi a rifarci sotto: alla fine c’eravamo quasi...».
Per passare dal 2-2 al 5-2 al Losanna sabato sono bastati 4 minuti e 19 secondi. Nonché una leggerezza di Juvonen che non ha controllato a dovere un disco rimbalzato sulle assi di fondo e poi finito sulla pala del bastone di un esterrefatto Rochette che non si è fatto pregare per infilare il puck del primo vantaggio della serata per i vodesi. A quel punto la squadra di Geoff Ward ha messo le ali ai piedi. Coach Luca Cereda, sempre ai microfoni della Rsi, mette però l’accento su alcune decisioni arbitrali che hanno avuto il loro peso specifico nell’esito della partita della Vaudoise Arena. A cominciare dal possibile 0-2 di Virtanen annullato dopo un Coach’s Challenge al 7’02" di gioco, rete che avrebbe potuto anche dare alla sfida tutta un’altra piega, come pure dal momentaneo 2-2 vodese arrivato in superiorità numerica dopo che i direttori di gara avevano spedito contemporaneamente a purgare una penalità minore Glauser da una parte e Grassi e Douay dall’altra. «Nel complesso abbiamo disputato una buona partita. Peccato che sia finita così: mi spiace soprattutto per i miei ragazzi, che avrebbero sicuramente meritato qualcosa di più. Mi è piaciuto soprattutto il carattere del gruppo dopo quelle tre reti incassate in entrata di terzo tempo: nessuno ha mollato e anzi tutti hanno continuato a crederci fino alla fine, a credere in un possibile aggancio. A piacermi molto meno è invece stata la gestione della partita da parte degli arbitri che, in pratica, con alcune loro decisioni hanno rimesso in piedi il Losanna – osserva amareggiato il tecnico di Sementina –. Per carità, sono umani pure loro, e come tali possono anche sbagliare, ma non sono più capaci di ammettere i loro errori: questa è la cosa che dà più fastidio di tutto».
Sul quanto questo terzo stop consecutivo possa incidere sul morale della squadra, Cereda si dice tranquillo: «Come ho detto anche ai ragazzi alla fine della partita, l’atteggiamento e la reazione mostrati dopo che il Losanna ha preso il largo sono stati quelli giusti, quelli su cui dobbiamo lavorare e possiamo costruire. Ovviamente non abbiamo fatto tutto giusto, e ci sta, ma la squadra ha dimostrato di essere viva, e dunque si può tornare a lavorare e lottare».