laR+ Il dopopartita

Ambrì: zero punti, zero reti. ‘Non abbiamo trovato la scintilla’

A Berna, per la prima volta l’attacco biancoblù è rimasto muto, e i biancoblù sono dovuti tornare a casa a mani vuote. Una lezione da imparare

Sabato sera complicato per Juvonen
(Keystone)
29 settembre 2024
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Prima o poi doveva arrivare. E non è un dramma. Anche se è vero che il primo ‘zero’ stagionale dell’Ambrì Piotta (anzi, un doppio zero, visto che dalla PostFinance Arena i biancoblù sabato hanno fatto ritorno senza punti e pure senza reti all’attivo), inevitabilmente, porta con sé diverse perplessità. Come quel blackout di una manciata di minuti nel periodo centrale (121 secondi esatti) bastati al Berna per infilare la bellezza di tre dischi alle spalle di Juvonen e mettere una seria ipoteca sulla partita. O, ancora, come quel mezzo minuto, o giù di lì, giocato nel terzo tempo in doppia inferiorità numerica non capitalizzati da Kubalik e compagni. Già, e proprio il ceco, tanto acclamato al suo arrivo in Leventina, ancora pare non avere trovato il giusto feeling con il gol che gli aveva permesso di entrare nel cuore dei tifosi biancoblù.

E così, nella sera della sua seicentesima partita in National League, capitan Daniele Grassi ha dovuto masticare amaro. «Più che quei diciannove secondi che sono bastati al Berna per portarsi dallo 0-0 al 2-0, a condannarci è stata la decina di minuti del periodo centrale in cui i nostri avversari sono stati bravi a sfruttare il loro buon momento per metterci sotto pressione e trovare continuità nel loro gioco offensivo, trovando una, due e addirittura tre reti», analizza ai microfoni della Rsi proprio l’attaccante verzaschese.

Al di là del punteggio finale, un 4-0 invero fors’anche un po’ troppo severo per gli effettivi valori in pista, la nota dolente della serata di sabato arriva dall’assenza di una vera reazione dei biancoblù. Né nel secondo periodo, né nelle battute introduttive del terzo, quando ancora si sarebbe potuto cercare di raddrizzare la serata: «Sì, effettivamente, così a caldo, forse non siamo stati abbastanza bravi noi a trovare una scintilla, soprattutto dopo il loro primo gol, per riportare il momentum dalla nostra parte e, anzi, siamo ancora stati puniti. Il nostro terzo tempo tutto sommato non è stato male, ma comunque con un rendimento insufficiente per poter sperare di girare una partita qui a Berna», prosegue nella sua analisi il capitano dell’Ambrì Piotta.

Nella serata del doppio esordio stagionale di Hedlund e del ventenne Scilacci (alla prima partita assoluta in National League il primo, e alla sua seconda con i leventinesi il secondo, dopo averne già disputata una la passata stagione), per la prima volta in stagione a mancare, a conti fatti, sono però state anche le reti: merito di un Reiderborn formato saracinesca o di un attacco biancoblù incapace di trovare la combinazione per scardinare la sua porta? «Forse, a ben guardare, ci è mancata un po’ di freddezza al momento in fase di finalizzazione, soprattutto quando il punteggio era ancora inchiodato sullo 0-0. Certo, Reiderborn ha disputato un’ottima partita (e non a caso al termine dell’incontro è anche stato designato miglior giocatore in pista nelle file dei padroni di casa, ndr), ma dovremmo sicuramente cercare di andare a dare più fastidio nello slot al portiere avversario».

Iniziato sullo slancio del bel successo (all’overtime) sul Bienne alla Gottardo Arena, il weekend in... salsa bernese dell'Ambrì si è dunque chiuso a bocca asciutta nella capitale confederata. E se è vero che, come si suol dire, non tutto il male vien per nuocere, l’importante è far tesoro della lezione appresa alla PostFinance Arena.

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