La sfida contro i giurassiani, iniziata con una coreografia in memoria di Geo Mantegazza, ha sorriso ai bianconeri
«Il tuo sogno ci ha resi grandi, il tuo ricordo vivrà per sempre». Iniziata col doveroso e commosso omaggio a Geo Mantegazza, scomparso la scorsa settimana, la serata della Cornèr Arena ha portato 3 punti sofferti nelle casse del Lugano, che ha sconfitto 4-3 l’Ajoie di Wohlwend, sempre più ultimo.
Un successo in rimonta e confezionato nel terzo tempo quello dei ticinesi, scesi in pista con una splendida maglia speciale in onore del Presidentissimo.
Con Huska tra i pali, all’esordio in National League, la sfida si è aperta nel migliore dei modi per i bianconeri, a segno dopo soli 35 secondi con Joly, pescato da Zohorna (spostato con ottimi risultati al centro della prima linea, completata da Carr). Per Il numero 88, al secondo sigillo stagionale, si è così interrotto un digiuno di sei partite.
Giusto il tempo di tornare a centro pista e gli ospiti hanno però trovato l’1-1 con Veckaktins, favorito al 1’05” da un erroraccio difensivo di Mirco Müller (una rarità). Risultato che è nuovamente cambiato già al minuto 6, con il ceco Zohorna che ha bucato Ciaccio con un polsino da distanza ravvicinata. Il punto del 2-1 non ha però dato il giusto slancio alla manovra dei bianconeri, che anzi hanno subito la veemente reazione dei rivali. Se nel primo tempo non sono arrivate altre segnature nonostante un bilancio di 15 tiri a 8 per gli ospiti, nel secondo i giurassiani hanno raccolto i frutti del loro lavoro.
Dapprima ancora con Veckaktins, 20enne cresciuto proprio nelle giovanili del Lugano e autore questa sera delle sue prime due reti in NL (2-2 al 22’). Sfiorato il 3-2 con Carr - fermato dall’incrocio dei pali - l’HCL è nuovamente capitolato al 25’, quando T.J. Brennan ha superato Huska firmando il sorpasso (2-3).
A quel punto Gianinazzi ha chiamato il time-out per strigliare e scuotere i suoi, troppo passivi. Col passare dei minuti i ticinesi sono tornati a spingere con insistenza, ma prima della seconda sirene lo score non è più cambiato. Risultato che è mutato invece in entrata di terzo tempo, quando i padroni di casa - più feroci e convinti - hanno trovato l’immediato 3-3 con Daniel Carr, imbeccato da Joly dopo soli 25 secondi. Al 45’, in powerplay, ecco il decisivo contro-sorpasso, arrivato con una cannonata al volo di Joly, deviata leggermente da Arcobello.
Da lì in poi il Lugano ha legittimato il successo con diverse belle occasioni. Al 48’ grazie al coach's challenge è stato annullato il possibile 5-3 di Fazzini, mentre pochi minuti dopo è stato provvidenziale Ciaccio. Un po‘ di caos nel finale, quando gli arbitri hanno "tentennato" nel fermare il gioco dopo una conclusione di Verboon, con Pedretti che sul ribaltamento di fronte (a gioco già fermo) ha concluso a rete superando Huska. Gol ovviamente non concesso e score fermo sul 4-3. Risultato rimasto poi immutato fino al 60’, nonostante l'assalto degli ospiti.
Reti: 00'35‘’ Joly (Zohorna) 1-0; 1’05” Veckaktins (Turkulainen) 1-1; 5’08” Zohorna (Joly) 2-1; 21’13” Veckaktins (Fey, Turkulainen), 2-2; T.J. Brennan (Romanenghi, Pedretti) 2-3; 40'25" Carr (Joly, Zohorna) 3-3; 45'32" Arcobello (Joly) 4-3.
Lugano: Huska; J. Peltonen, Aebischer; Müller Mi., Guerra; Alatalo, Hausheer; Meile; Carr, Zohorna, Joly; Patry, Arcobello, Fazzini; Sekac, Müller Ma., Cormier; Verboon, Canonica, A. Peltonen; Zanetti.
Arbitri: Kaukokari, Ströbel; Fuchs, Bachelut
Note: 5'644 spettatori. Penalità: 3x2‘ Lugano; 2x2’ Ajoie.